mercoledì 7 dicembre 2011
Il Caso Marcelletti
"Era il 21 settembre del 1971 - racconta il generale in pensione Salvatore Marcelletti - e mi trovavo sul mio aereo, un MB 426 della Scuola di Volo Basico di Lecce, a circa 2500 piedi di quota, quando mi successe una cosa spaventosa. Fui investito da una luce bianca intensa, che inizialmente scambiai per un fascio luminoso di un caccia intercettatore che, avendomi avvistato, stava cercando di mandarmi dei segnali. Ma mentre stavo girando gli occhi per capire da che parte provenisse quella luce, notai con stupore che questa era diventata rossa. In quel momento cominciai ad avere paura, perchè nessun aeroplano italiano che io conoscessi all'epoca era munito di luci rosse per illuminare chi gli stava vicino.
E la paura diventò vero e proprio terrore quando la luce iniziò a cambiare, mostrando i colori dell'arcobaleno: gialla, arancione, blu, verde, sino a diventar color dello smeraldo. In quel momento alzai gli occhi al cielo e mi accorsi che la luce era proprio sopra il mio aereo. Ma non era una semplice luce. Era un oggetto solido, immenso, che copriva tutto il mio arco visivo, al di là del quale potevo vedere il cielo stellato.
Osservando questo oggetto rimasi impietrito dalla paura. Pochi istanti dopo l'ordigno, non ritenendomi evidentemente degno di interesse, si allontanò ad una velocità pazzesca, con un'accelerazione talmente violenta che un pilota come me non riesce ancora ad immaginare. Che cosa avevo visto?"...
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