Membro
della Commissione 3AF (Société Savante Française de l’Aéronautique et
de l’Espace) – SIGMA/PAN (Phénomènes Aérospatiaux Non Identifiés), Jean
Gabriel Greslé ha concesso, il giorno 4 marzo 2012, al sito web “UFO et
Science” una interessante intervista, che noi proponiamo tradotta di
seguito.
Nato nel 1932 del secolo scorso, Jean Gabriel Greslé fu
arruolato nell’Esercito nel 1951. Fu allievo pilota della USAF (United
States Air Force). Nel 1963 entra nella compagnia nazionale dell’Air
France e diviene comandante di bordo per 20 anni. Cadetto-aeronautico
nel momento del sorvolo di UFO al di sopra di Washington DC (ndr nel
flap estivo del 1952), fu testimone dell’avvistamento di tre fenomeni
aerei inesplicabili, che lo hanno oggi condotto a diventare uno degli
storici più conosciuti del problema.
IUS (Investigations UFO et Science): Ci può spiegare come avete fatto ad addentrarvi nel mondo dell’Ufologia e perché?
JGG
(John Gabriel Greslé): Non mi sono veramente addentrato in toto
nell’Ufologia, ma piuttosto nell’aspetto storico del problema. Ho avuto
la possibilità di studiare dei documenti militari inviati dal
Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d’America, grazie ad una
legge d’accesso all’informazione, il FOIA, e gli ho utilizzati.
IUS: Le ricerche attuali cosa hanno portato di nuovo per quanto riguarda il “fenomeno UFO“?
JGG:
Le ricerche avanzate in merito hanno dedotto la materialità dei mezzi
chiamati UFO e USO (ndr Unidentified Submerged Object – Oggetti Sommersi
Non Identificati) e ciò è stato stabilito da un documento ufficiale
francese. Parallelamente, dal 1° ottobre 2008, una commissione creata in
seno alla Association Aéronautique Astronautique de France studia il
problema in tutte le sue componenti.
IUS: Le autorità si sono evolute in merito a questo tema scottante, a livello di declassificazione?
JGG:
In effetti, si potrebbe davvero pensare che sia così. Le conclusioni
della commissione COMETA, nel 1999, già rappresentavano una forma di
divulgazione. Il titolo del loro rapporto: “Les OVNIS et la Défense”
(ndr “Gli UFO e la Difesa”) già lasciava pochi dubbi sulla concretezza
delle manifestazioni studiate. Questo testo fu scritto da ex revisori
dell’Istituto degli Alti Studi della Difesa Nazionale (ndr Institut des
Hautes Etudes de Défense Nationale), per lo più ex ufficiali.
IUS: Il rapporto COMETA non ebbe l’effetto desiderato, perché?
JGG:
Prima di tutto, i redattori si prospettavano un effetto diverso. Si
attendevano una adesione immediata dei media e del pubblico, ma non fu
così! La ragione è da ricercarsi, probabilmente, nell’esistenza di un
sistema di credenze diffuse che non concede alcuno spazio a degli esseri
potenzialmente superiori agli esseri umani. L’uomo, secondo queste
credenze, rappresenta l’apice dell’evoluzione sulla Terra e intende
difendere la sua posizione.
IUS: Possiamo richiedere, in qualità
di cittadini, lo scoperchiamento del segreto attraverso una legge
approvata al Senato o da un tribunale, un pò come succede con la Corte
Suprema negli Stati Uniti d’America?
JGG: In primo luogo dovevamo
provare l’esistenza di un tale segreto. Ed è stato fatto. Ora,
teoricamente, è possibile chiedere al Consiglio Costituzionale di
consentire che le informazioni custodite dai responsabili della Difesa,
nell’Esecutivo francese, siano comunicate al potere legislativo e
giudiziario, in conformità ai principi della Costituzione francese.
IUS:
Anche gli Oggetti Sommersi Non Identificati (USO) sono riportati da
alcune testimonianze. Ci sono due tipologie di USO, ossia oggetti che
hanno delle capacità performanti senza eguali e sconosciute in velocità,
che viaggiano sia sotto l’acqua, sia sull’acqua. Esiste, secondo la sua
conoscenza, un legame con quelli che escono dall’acqua per involarsi e
scomparire nel cielo o, nel senso opposto, che precipitano dal cielo e
si immergono e si muovono nell’acqua?
JGG: Sappiamo ormai che
esistono degli Oggetti Sommersi Non Identificati, dal momento che esiste
un particolare nulla osta su questo argomento, ma ignoriamo cosa
ricopra questo nulla osta. Secondo alcune testimonianze, sembra che una
parte degli oggetti volanti in questione siano in realtà “anfibi”, e ciò
risponde alla sua domanda.
IUS: La Marina francese ha da quale parte dei rapporti, delle testimonianze concernenti gli USO?
JGG:
Molto probabilmente si, giacché la nota dello SGDN (ndr Secrétariat
Général de la Défense et de la Sécurité Nationale) parla di accesso a
queste testimonianze. La Marina Nazionale non è menzionata come titolare
del nulla osta, ma essa è, ovviamente, la prima fonte di informazioni
su questo tema.
IUS: Una vita extraterrestre viene presa
seriamente in considerazione quando si confrontano le prestazioni
osservate e confermate – per alcune di esse – dal radar. Potrebbe quindi
esisterne una che definirei “subacquea” (forma di vita evoluta
intellettualmente e tecnologicamente) e che potrebbe trovarsi in qualche
parte dei nostri fondali marini?
JGG: Non so nulla su ciò, ma
sembra plausibile che dei visitatori estranei al nostro pianeta possano
trovare rifugio nelle profondità degli oceani,… se possiedono una
tecnologia capace di resistere alla pressione che in quel posto regna.
Ma non sarebbe, necessariamente, un rifugio definitivo.
IUS: Esistono delle basi sottomarine nei nostri oceani? E’ possibile tutto questo e, se sì, da parte di chi?
JGG: E’ la stessa risposta che ho dato alla domanda precedente.
IUS:
Il fatto che noi manipoliamo l’atomo nelle nostre centrali nucleari,
che ci ha fatto progettare delle testate atomiche e seguire delle
ricerche, come per esempio quelle allo LHC (ndr Large Hadron Collider),
presenta di fatto un certo pericolo per il nostro pianeta. Questi
elementi si possono abbinare con le osservazioni di UFO?
JGG: Le
attività umane nel campo del nucleare e, in particolare, la
fabbricazione di bombe atomiche, non sono sfuggite ai nostri visitatori.
Numerosi documenti declassificati provano che i principali siti di
ricerca nel Nuovo Messico e nel Texas furono sorvolati tra il mese di
novembre 1948 e il mese di maggio 1949. Il rapporto La Paz (ndr Lincoln
La Paz, astronomo americano presso l’Università del New Mexico, pioniere
nello studio delle meteore e che fu incaricato dal Governo USA nello
studio delle misteriose “Green Fireballs”), destinato alle più alte
autorità scientifiche degli Stati Uniti d’America, fornisce dei dettagli
in merito.
IUS: Le “abductions” e le mutilazioni di bestiame sono considerate seriamente dalle autorità?
JGG: In Francia non credo.
IUS:
Gli astronauti sono stati testimoni di alcuni fenomeni sconosciuti. Con
i viaggi spaziali che si svilupperanno durante questo secolo, pensa che
la divulgazione verrà effettuata prima che troppe persone assistano a
cose mozzafiato?
JGG: Io non penso che le osservazioni fatte dal
pubblico siano la causa principale di una divulgazione. In effetti, dal
momento che questa divulgazione è attualmente ben avviata, sarà la
lungimiranza dei cittadini francesi che sarà determinante.
IUS:
Resta il problema dei viaggi spaziali. Non è strano che ancora oggi si
utilizzi una propulsione chimica per viaggiare nello spazio?
JGG:
Noi non abbiamo la capacità di spingere dei mezzi spaziali in modo
diverso alla propulsione a reazione. La scienza attuale non conosce
nessun altro metodo di propulsione se non nel vuoto – e ciò resta nel
campo teorico – con l’utilizzo di una sorta di vele spinte attraverso il
vento solare. Il primo metodo è molto costoso in energia e necessita di
una massa reattiva. Non esiste, al momento, nessun metodo in grado di
lottare contro la gravità o di spostare il centro di gravità di una nave
spaziale nello spazio.
IUS: Il fatto che il segreto sia
mantenuto dalle autorità mondiali, non può essere – secondo lei – un
modo di preservare l’ordine e la sicurezza nazionale nei paesi,
piuttosto che la divulgazione di una faccenda che l’essere umano
potrebbe non digerire e controllare?
JGG: Secondo me, la
discrezione esagerata che nasconde l’esistenza stessa, in certi paesi,
del problema può avere delle molteplici cause. Quella che lei ha
proposto è certamente una di queste. Perché, in effetti, inquietare i
cittadini rivelando l’esistenza di un problema che nessuno sembra in
grado di gestire? Allo stesso modo, i responsabili della Difesa sono
senza dubbio riluttanti a rivelare, ai contribuenti, la loro totale
impotenza davanti a incontrollabili manifestazioni.
IUS: Secondo
lei, il fatto d’aver inviato in mezzo al nulla nel cosmo le nostre
coordinate stellari, con il nostro messaggio “genealogico” in codice
binario “0 – 1” inviato d’Arecibo, potrebbe essere un errore come
affermato dal cosmologo Stephen Hawking e da altri scienziati?
JGG:
Questo invio potrebbe essere stato da imprudenti, se la nostra
esistenza non fosse nota a nessuno. Ma noi sappiamo che il contatto
scoperto alla fine della Seconda Guerra Mondiale era in corso già dal
XIX° secolo, e in ogni caso prima dell’invio del messaggio da Arecibo e
di questa placca incisa trasportata da un vascello cosmico terrestre. La
nostra esistenza e la posizione del nostro pianeta, assieme alle sue
caratteristiche, sono probabilmente conosciute da secoli, se non da
millenni.
IUS: Cosa consigliare per i nostri siti internet? Cosa possiamo fare nel nostro piccolo?
JGG:
Potete finalmente confermare la concretezza, la realtà di una presenza
estranea al nostro ambiente. Potete spiegare che la vostra certezza si
fonda sui documenti ufficiali, dalle osservazioni confermate
soventemente dal radar e dalle testimonianze multiple. Inoltre, potete
affermare che non si tratta di credenze, ma di conclusioni logiche, che
si appoggiano su degli elementi concreti. Potete, ovviamente,
consigliare la lettura di qualche libro ben documentato. Infine,
mostrate un pò di compassione per i vostri detrattori. Essi sono spesso
terrorizzati all’idea di una presenza estranea. E, se possibile, tentare
nel rassicurarli.
IUS: L’ufologia attuale si evolve
correttamente? Cosa possono apportare attualmente gli ufologi e quale
dovrebbe essere, in questo momento, il loro approccio?
JGG: Ho
l’impressione che l’ufologia non si sia affatto evoluta. Essa resta
anedottica e, soprattutto, non tenta abbastanza nel collegare le
differenti testimonianze, per cercare di elaborare delle teorie e
tentare di comprendere le cause. Implicitamente gli ufologi sembrano
considerare la maggior parte delle osservazioni come dei fatti casuali,
facendo in modo che non ci possa essere più il caso in questione. In
questo altro campo, ora che le prima prove della esistenza concreta
degli UFO sono disponibili, gli ufologi potrebbero spiegare la solidità
del loro approccio, rassicurare i neofiti, in modo di avere una funzione
didattica per sostenere la divulgazione che viene messa in opera ed
evitare che essa non sbocchi su delle credenze o sulle superstizioni.
IUS: Vuole aggiungere qualche altra cosa al fine di completare al meglio questa intervista?
JGG:
Se degli alieni ci osservano, sono a conoscenza delle nostre
caratteristiche più odiose, come il nostro egoismo collettivo ed
individuale, il nostro disprezzo dei più deboli, la nostra endemica
violenza, la nostra intolleranza per la diversità, la nostra difesa
delle tradizioni più primitive, le nostre credenze irrazionali. La
certezza di essere osservati da degli osservatori intelligenti, dovrebbe
portarci a rimettere in discussione alcune delle nostre convinzioni più
radicate e la buona opinione che abbiamo su di esse. Un ultimo punto.
Noi siamo persuasi dal fatto che i nostri visitatori siano qui per
osservare le nostre discutibili personalità, ma sicuramente non è il
motivo predominate. Il nostro apice biologico – la totalità della vita
sulla Terra – è di una incomparabile ricchezza. E’ possibile che ci
siano milioni di specie viventi prosperanti sul nostro pianeta, che sono
minacciate dalle nostre sfrenate attività e che sono l’oggetto
dell’attenzione dei nostri visitatori. In questo caso ci osservano, non
come una fonte di ammirazione o per proteggerci, ma come una potenziale
minaccia. Può essere che sanno, forse, anche come farlo estinguere, se
l’essere umano sarà ancora incapace di limitare il suo appetito.
http://ufoedintorni.altervista.org/blog/jean-gabriel-gresle-association-aeronautique-astronautique-di-francia-dice-la-sua-in-tema-ufo/
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