venerdì 29 marzo 2013

Intervista a Jean Gabriel Greslé (Commissione 3AF)

Membro della Commissione 3AF (Société Savante Française de l’Aéronautique et de l’Espace) – SIGMA/PAN (Phénomènes Aérospatiaux Non Identifiés), Jean Gabriel Greslé ha concesso, il giorno 4 marzo 2012, al sito web “UFO et Science” una interessante intervista, che noi proponiamo tradotta di seguito.

Nato nel 1932 del secolo scorso, Jean Gabriel Greslé fu arruolato nell’Esercito nel 1951. Fu allievo pilota della USAF (United States Air Force). Nel 1963 entra nella compagnia nazionale dell’Air France e diviene comandante di bordo per 20 anni. Cadetto-aeronautico nel momento del sorvolo di UFO al di sopra di Washington DC (ndr nel flap estivo del 1952), fu testimone dell’avvistamento di tre fenomeni aerei inesplicabili, che lo hanno oggi condotto a diventare uno degli storici più conosciuti del problema.



IUS (Investigations UFO et Science): Ci può spiegare come avete fatto ad addentrarvi nel mondo dell’Ufologia e perché?

JGG (John Gabriel Greslé): Non mi sono veramente addentrato in toto nell’Ufologia, ma piuttosto nell’aspetto storico del problema. Ho avuto la possibilità di studiare dei documenti militari inviati dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d’America, grazie ad una legge d’accesso all’informazione, il FOIA, e gli ho utilizzati.

IUS: Le ricerche attuali cosa hanno portato di nuovo per quanto riguarda il “fenomeno UFO“?

JGG: Le ricerche avanzate in merito hanno dedotto la materialità dei mezzi chiamati UFO e USO (ndr Unidentified Submerged Object – Oggetti Sommersi Non Identificati) e ciò è stato stabilito da un documento ufficiale francese. Parallelamente, dal 1° ottobre 2008, una commissione creata in seno alla Association Aéronautique Astronautique de France studia il problema in tutte le sue componenti.

IUS: Le autorità si sono evolute in merito a questo tema scottante, a livello di declassificazione?

JGG: In effetti, si potrebbe davvero pensare che sia così. Le conclusioni della commissione COMETA, nel 1999, già rappresentavano una forma di divulgazione. Il titolo del loro rapporto: “Les OVNIS et la Défense” (ndr “Gli UFO e la Difesa”) già lasciava pochi dubbi sulla concretezza delle manifestazioni studiate. Questo testo fu scritto da ex revisori dell’Istituto degli Alti Studi della Difesa Nazionale (ndr Institut des Hautes Etudes de Défense Nationale), per lo più ex ufficiali.

IUS: Il rapporto COMETA non ebbe l’effetto desiderato, perché?

JGG: Prima di tutto, i redattori si prospettavano un effetto diverso. Si attendevano una adesione immediata dei media e del pubblico, ma non fu così! La ragione è da ricercarsi, probabilmente, nell’esistenza di un sistema di credenze diffuse che non concede alcuno spazio a degli esseri potenzialmente superiori agli esseri umani. L’uomo, secondo queste credenze, rappresenta l’apice dell’evoluzione sulla Terra e intende difendere la sua posizione.

IUS: Possiamo richiedere, in qualità di cittadini, lo scoperchiamento del segreto attraverso una legge approvata al Senato o da un tribunale, un pò come succede con la Corte Suprema negli Stati Uniti d’America?

JGG: In primo luogo dovevamo provare l’esistenza di un tale segreto. Ed è stato fatto. Ora, teoricamente, è possibile chiedere al Consiglio Costituzionale di consentire che le informazioni custodite dai responsabili della Difesa, nell’Esecutivo francese, siano comunicate al potere legislativo e giudiziario, in conformità ai principi della Costituzione francese.

IUS: Anche gli Oggetti Sommersi Non Identificati (USO) sono riportati da alcune testimonianze. Ci sono due tipologie di USO, ossia oggetti che hanno delle capacità performanti senza eguali e sconosciute in velocità, che viaggiano sia sotto l’acqua, sia sull’acqua. Esiste, secondo la sua conoscenza, un legame con quelli che escono dall’acqua per involarsi e scomparire nel cielo o, nel senso opposto, che precipitano dal cielo e si immergono e si muovono nell’acqua?

JGG: Sappiamo ormai che esistono degli Oggetti Sommersi Non Identificati, dal momento che esiste un particolare nulla osta su questo argomento, ma ignoriamo cosa ricopra questo nulla osta. Secondo alcune testimonianze, sembra che una parte degli oggetti volanti in questione siano in realtà “anfibi”, e ciò risponde alla sua domanda.

IUS: La Marina francese ha da quale parte dei rapporti, delle testimonianze concernenti gli USO?

JGG: Molto probabilmente si, giacché la nota dello SGDN (ndr Secrétariat Général de la Défense et de la Sécurité Nationale) parla di accesso a queste testimonianze. La Marina Nazionale non è menzionata come titolare del nulla osta, ma essa è, ovviamente, la prima fonte di informazioni su questo tema.

IUS: Una vita extraterrestre viene presa seriamente in considerazione quando si confrontano le prestazioni osservate e confermate – per alcune di esse – dal radar. Potrebbe quindi esisterne una che definirei “subacquea” (forma di vita evoluta intellettualmente e tecnologicamente) e che potrebbe trovarsi in qualche parte dei nostri fondali marini?

JGG: Non so nulla su ciò, ma sembra plausibile che dei visitatori estranei al nostro pianeta possano trovare rifugio nelle profondità degli oceani,… se possiedono una tecnologia capace di resistere alla pressione che in quel posto regna. Ma non sarebbe, necessariamente, un rifugio definitivo.

IUS: Esistono delle basi sottomarine nei nostri oceani? E’ possibile tutto questo e, se sì, da parte di chi?

JGG: E’ la stessa risposta che ho dato alla domanda precedente.

IUS: Il fatto che noi manipoliamo l’atomo nelle nostre centrali nucleari, che ci ha fatto progettare delle testate atomiche e seguire delle ricerche, come per esempio quelle allo LHC (ndr Large Hadron Collider), presenta di fatto un certo pericolo per il nostro pianeta. Questi elementi si possono abbinare con le osservazioni di UFO?

JGG: Le attività umane nel campo del nucleare e, in particolare, la fabbricazione di bombe atomiche, non sono sfuggite ai nostri visitatori. Numerosi documenti declassificati provano che i principali siti di ricerca nel Nuovo Messico e nel Texas furono sorvolati tra il mese di novembre 1948 e il mese di maggio 1949. Il rapporto La Paz (ndr Lincoln La Paz, astronomo americano presso l’Università del New Mexico, pioniere nello studio delle meteore e che fu incaricato dal Governo USA nello studio delle misteriose “Green Fireballs”), destinato alle più alte autorità scientifiche degli Stati Uniti d’America, fornisce dei dettagli in merito.

IUS: Le “abductions” e le mutilazioni di bestiame sono considerate seriamente dalle autorità?

JGG: In Francia non credo.

IUS: Gli astronauti sono stati testimoni di alcuni fenomeni sconosciuti. Con i viaggi spaziali che si svilupperanno durante questo secolo, pensa che la divulgazione verrà effettuata prima che troppe persone assistano a cose mozzafiato?

JGG: Io non penso che le osservazioni fatte dal pubblico siano la causa principale di una divulgazione. In effetti, dal momento che questa divulgazione è attualmente ben avviata, sarà la lungimiranza dei cittadini francesi che sarà determinante.

IUS: Resta il problema dei viaggi spaziali. Non è strano che ancora oggi si utilizzi una propulsione chimica per viaggiare nello spazio?

JGG: Noi non abbiamo la capacità di spingere dei mezzi spaziali in modo diverso alla propulsione a reazione. La scienza attuale non conosce nessun altro metodo di propulsione se non nel vuoto – e ciò resta nel campo teorico – con l’utilizzo di una sorta di vele spinte attraverso il vento solare. Il primo metodo è molto costoso in energia e necessita di una massa reattiva. Non esiste, al momento, nessun metodo in grado di lottare contro la gravità o di spostare il centro di gravità di una nave spaziale nello spazio.

IUS: Il fatto che il segreto sia mantenuto dalle autorità mondiali, non può essere – secondo lei – un modo di preservare l’ordine e la sicurezza nazionale nei paesi, piuttosto che la divulgazione di una faccenda che l’essere umano potrebbe non digerire e controllare?

JGG: Secondo me, la discrezione esagerata che nasconde l’esistenza stessa, in certi paesi, del problema può avere delle molteplici cause. Quella che lei ha proposto è certamente una di queste. Perché, in effetti, inquietare i cittadini rivelando l’esistenza di un problema che nessuno sembra in grado di gestire? Allo stesso modo, i responsabili della Difesa sono senza dubbio riluttanti a rivelare, ai contribuenti, la loro totale impotenza davanti a incontrollabili manifestazioni.

IUS: Secondo lei, il fatto d’aver inviato in mezzo al nulla nel cosmo le nostre coordinate stellari, con il nostro messaggio “genealogico” in codice binario “0 – 1” inviato d’Arecibo, potrebbe essere un errore come affermato dal cosmologo Stephen Hawking e da altri scienziati?

JGG: Questo invio potrebbe essere stato da imprudenti, se la nostra esistenza non fosse nota a nessuno. Ma noi sappiamo che il contatto scoperto alla fine della Seconda Guerra Mondiale era in corso già dal XIX° secolo, e in ogni caso prima dell’invio del messaggio da Arecibo e di questa placca incisa trasportata da un vascello cosmico terrestre. La nostra esistenza e la posizione del nostro pianeta, assieme alle sue caratteristiche, sono probabilmente conosciute da secoli, se non da millenni.

IUS: Cosa consigliare per i nostri siti internet? Cosa possiamo fare nel nostro piccolo?

JGG: Potete finalmente confermare la concretezza, la realtà di una presenza estranea al nostro ambiente. Potete spiegare che la vostra certezza si fonda sui documenti ufficiali, dalle osservazioni confermate soventemente dal radar e dalle testimonianze multiple. Inoltre, potete affermare che non si tratta di credenze, ma di conclusioni logiche, che si appoggiano su degli elementi concreti. Potete, ovviamente, consigliare la lettura di qualche libro ben documentato. Infine, mostrate un pò di compassione per i vostri detrattori. Essi sono spesso terrorizzati all’idea di una presenza estranea. E, se possibile, tentare nel rassicurarli.

IUS: L’ufologia attuale si evolve correttamente? Cosa possono apportare attualmente gli ufologi e quale dovrebbe essere, in questo momento, il loro approccio?

JGG: Ho l’impressione che l’ufologia non si sia affatto evoluta. Essa resta anedottica e, soprattutto, non tenta abbastanza nel collegare le differenti testimonianze, per cercare di elaborare delle teorie e tentare di comprendere le cause. Implicitamente gli ufologi sembrano considerare la maggior parte delle osservazioni come dei fatti casuali, facendo in modo che non ci possa essere più il caso in questione. In questo altro campo, ora che le prima prove della esistenza concreta degli UFO sono disponibili, gli ufologi potrebbero spiegare la solidità del loro approccio, rassicurare i neofiti, in modo di avere una funzione didattica per sostenere la divulgazione che viene messa in opera ed evitare che essa non sbocchi su delle credenze o sulle superstizioni.

IUS: Vuole aggiungere qualche altra cosa al fine di completare al meglio questa intervista?

JGG: Se degli alieni ci osservano, sono a conoscenza delle nostre caratteristiche più odiose, come il nostro egoismo collettivo ed individuale, il nostro disprezzo dei più deboli, la nostra endemica violenza, la nostra intolleranza per la diversità, la nostra difesa delle tradizioni più primitive, le nostre credenze irrazionali. La certezza di essere osservati da degli osservatori intelligenti, dovrebbe portarci a rimettere in discussione alcune delle nostre convinzioni più radicate e la buona opinione che abbiamo su di esse. Un ultimo punto. Noi siamo persuasi dal fatto che i nostri visitatori siano qui per osservare le nostre discutibili personalità, ma sicuramente non è il motivo predominate. Il nostro apice biologico – la totalità della vita sulla Terra – è di una incomparabile ricchezza. E’ possibile che ci siano milioni di specie viventi prosperanti sul nostro pianeta, che sono minacciate dalle nostre sfrenate attività e che sono l’oggetto dell’attenzione dei nostri visitatori. In questo caso ci osservano, non come una fonte di ammirazione o per proteggerci, ma come una potenziale minaccia. Può essere che sanno, forse, anche come farlo estinguere, se l’essere umano sarà ancora incapace di limitare il suo appetito.



http://ufoedintorni.altervista.org/blog/jean-gabriel-gresle-association-aeronautique-astronautique-di-francia-dice-la-sua-in-tema-ufo/ 

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