lunedì 22 agosto 2011

1994, l'Air France e l'UFO di 250 metri di diametro

Il caso che vi proponiamo è uno degli episodi più sintomatici e reali dello studio dell'Ufologia seria, un caso classico che di regola si dovrebbe portare in "mano" agli scettici, un caso difficilmente smontabile con spiegazioni convenzionali quali meteore, abbagli, Venere o palloni sonda: stiamo parlando di uno degli innumerevoli casi di incontri in volo tra aerei civili e militari e UFO o UAP che, almeno, da 70 anni coinvolgono i piloti di tutto il mondo. E molti, per paura del ridicolo, preferiscono tacere le proprie esperienze.
Il caso che vi illustriamo, che per fortuna non ha causato problemi al velivolo e all'equipaggio, risale al 1994 ed è presente nel "Rapporto Cometa" francese ed ha coinvolto il volo Air France 3532. Ecco cosa dice il rapporto:
Sopra ricostruzione dell'UFO visto da Duboc effettuata da History Channel
Jean-Charles Duboc (Pilota), comandante di bordo del volo Air France AF 3532, garantiva la rotta Nizza-Londra il 28 gennaio 1994 ed era assistito da Valérie Chauffour (Co-Pilota). Alle ore 13:14, stava effettuando il volo di crociera ad un'altitudine de 11.900 metri, nelle vicinanze di Coulommiers a Seine-et-Marne, con eccellenti condizioni meteorologiche. Il capo steward, che era presente nella cabina di pilotaggio, segnala un fenomeno che per lui pareva essere un pallone meteo. La sua osservazione fu confermata dal co-pilota.
Sopra ricostruzione dell'UFO visto da Duboc mentre si avvicinava, dal basso, all'aereo dell'Air France (History Channel)
Duboc, che lo vide a sua volta, pensò immediatamente che potesse essere un aereo con virata a 45° di inclinazione. Tuttavia, molto rapidamente, tutti e tre furono d'accordo nel constatare che quello che vedevano non rassomigliava a nessuna cosa di loro conoscenza. L'eccellente visibilità e la presenza di altocumuli permisero a Duboc di stimare che il fenomeno si trovava ad un'altitudine di 10.500 metri e ad una distanza di circa 50 chilometri. Tenuto conto del suo diametro apparente, dedussero che il velivolo era di grande taglia.
Sopra sequenza finale con la ricostruzione dell'UFO che si avvicina all'aereo e...si rende invisibile definitivamente
Furono sconvolti dai cambiamenti di forma del velivolo, che a loro apparì per primo sotto l'aspetto di una "campana" di colore bruno, dopo trasformarsi in una "lenticchia" di colore bruno-marrone, e poi sparire sulla sinistra dell'apparecchio in un modo quasi-istantaneo, come se fosse diventato, ad un tratto, invisibile.
Jean-Charles Duboc fece rapporto al Centro di Controllo della Navigazione Aerea di Reims, che non aveva informazioni di qualsiasi presenza di mobilità aerea nelle vicinanze. Tuttavia, in applicazione della procedura esistente, Reims informa il Centro delle Operazioni della Difesa Aerea (CODA) di Taverny dell'osservazione fatta dall'equipaggio e domanda a Duboc di applicare, al momento dell'atterraggio, la procedura "Airmiss".
Il CODA effettivamente registrò, nello stesso momento, una pista radar arrivata dal Centro di Controllo di Cinq-Mars-la-Pile corrispondente al luogo e l'ora del fenomeno osservato. Questa pista radar, che fu registrata per circa 50 secondi, incrociava la traiettoria del volo AF 3532 e non corrispondeva ad alcun piano di volo depositato. Va fatto notare che il fenomeno scomparve nello stesso istante, sia alla vista de l'equipaggio che dagli schermi radar.
Le indagini svolte dal CODA permisero di escludere l'ipotesi del pallone meteorologico e di conoscere la distanza precisa del passaggio delle due traiettorie e, di conseguenza, di portare a 250 metri di diametro la taglia approssimativa del velivolo.
Va detto che il Centro Regionale della Navigazione Aerea (CRNA) Nord, che analizza 3000 movimenti al giorno, ha appreso che tre casi, come quello del volo AF 3532, sono avvenuti negli ultimi sette anni.
Fin qui il caso solido dell'incontro tra un UFO e un aereo dell'Air France, volo AF 3532, del 28 gennaio 1994. Ad aggiunta di ciò che è descritto nel "Rapporto Cometa", l'UFO era avvolto da una sorta di foschia, simile all'effetto che si produce sull'asfalto quando c'è troppo caldo. Oggi il comandante Jean-Charles Duboc è in pensione.

Nessun commento:

Posta un commento