sabato 9 ottobre 2010

Astronomo riceve segnale intelligente da gliese 581g?

Ragbir Bhathal, un prestigioso astronomo australiano, componente del programma SETI per la ricerca extraterrestre, ha assicurato di aver captato un'unica e misteriosa pulsazione di luce a 20 anni luce di distanza proveniente dal pianeta Gliese 581g, sul quale si afferma che soddisfi i requisiti necessari per essere abitabile. Bhathal, ricercatore della Western University di Sidney, registrò nel dicembre 2008 uno strano segnale proveniente dallo Spazio. Difficile da spiegare con cause naturali, quell'unico impulso luminoso fu captato intorno a Gliese 581g, molto prima che fosse noto che la sua stella tenesse in orbita pianeti potenzialmente abitabili. "Ogni volta che c'è una notte chiara", dice Bhatal, "salgo all'osservatorio per dare uno sguardo ai vari oggetti celesti. Stavo guardando uno di questi oggetti quando incontrai il segnale. Trovammo un impulso molto lungo, del tipo di chi emette un laser, che è giusto il tipo di cose che andiamo cercando". Questo evento singolare aggiunge un nuovo livello di mistero all'annuncio fatto pochi giorni fa da un gruppo di astronomi dell'Università di California a Santa Cruz e del Carnegie Institution di Washington: la scoperta di Gliese 581g, il pianeta più simile alla Terra individuato finora. Gliese 581g è nel bel mezzo della zona abitabile. Un luogo che nel nostro Sistema Solare è occupato da noi. Il suo scopritore, Steven Vogt, professore di Astronomia e Astrofisica dell'Università di Santa Cruz, afferma con convinzione che lì c'è vita. Tuttavia, non è il primo segnale misterioso che l'umanità riceve dal Cosmo. Nell'anno 1977, l'astronomo Jerry Heman rilevò un'onda singolare con il codice alfanumerico 6EQUJ5 (ndr CUI il famoso segnale Wow), un segnale che poteva essere solo prodotto da una civiltà avanzata, dicono gli scienziati

martedì 5 ottobre 2010

L'astronauta italiano Nespoli: " Sono sicuro, mondi extraterrestri esistono."


''Sono sicuro che non siamo soli nell'universo e che da qualche parte ci sono forme di vita simili alla nostra'': l'astronauta italiano dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Paolo Nespoli e' lontanissimo dal credere negli Ufo, ma si dice convinto che in un universo tanto grande possano esistere altre forme di vita complessa.

Rispondendo alla domanda di un giornalista nel collegamento da Houston con il Centro scientifico e tecnologico dell'Esa (Estec) in Olanda, a Noordwijk, Nespoli ha osservato che nell'universo ''ci sono miliardi e miliardi di stelle pianeti. Percio' non e' possibile che non esista un altro luogo in cui c'e' vita''.

Per l'astronauta e' una direzione nella quale indagare, ma che richiede ancora moltissime ricerche