domenica 30 marzo 2014

Il caso " irrisolto " dell'XS-894

Ricostruzione dell'accaduto
Diversi piloti hanno perso la vita nel tentativo di intercettare gli UFO; tra questi il Capitano Mantell e' diventato probabilmente il caso più famoso. 
Il seguente episodio è molto interessante per diversi motivi; in primo luogo perché l'elemento UFO dell'incidente è palesemente ignorato dal Ministero della Difesa, che preferiscono concentrare la loro inchiesta sul presunto errore del pilota.
Il motivo perché questo evento sta tornando all'attenzione di alcuni ufologi è che i file relativi a questo incidente sono stati rilasciati nel mese di marzo 2009 nella sua ultima serie di file correlati al fenomeno UFO. Il file contiene il rapporto ufficiale da parte del Ministero della Difesa Britannico, e contiene molti articoli di giornali,alcune lettere scritte da diversi ufologi e da alcune organizzazioni UFO che facevano richiesta di informazioni. 
Ricostruzione dell'incidente
E' l'8 settembre 1970; siamo in piena guerra fredda e le tensioni sono alte da entrambe le parti. Saxa Vord era una postazione radar allestita sulle isole Shetland la cui funzione principale era quella di individuare imbarcazioni identificate dirette verso il Mare del Nord.
In questo periodoi bombardieri russi effettuavano regolarmente voli non autorizzati lungo la costa britannica per testare le difese della RAF e della NATO in un costante gioco come tra il 'Gatto ed il Topo'. 
Quella particolare notte, un operatore radar aveva rilevato un velivolo non identificato a metà strada tra le isole Shetland e Alesund, Norvegia.
L'oggetto era stato monitorato mentre volava ad una costante velocità di 630 mph a 37.000 ft seguendouna traiettoria verso sud-ovest. 
Improvvisamente l'oggetto aveva compiuto una manovra di 30 gradi in direzione sud accelerando a 980 mph (Mach 1,25) e salendo di quota a 41.000 ft .Come da procedura, venne spedito un messaggio di allerta al più vicino aeroporto della NATO presso la base RAF di Leuchars. 
In pochi minuti due intercettori "lightning" si alzarono in volo verso l'oggetto, aspettandosi di imbattersi in un jet russo. L'oggetto aveva eseguito una manovra che stupiti' gli operatori radar ruotando di 180 gradi e scomparendo a nord ad una velocità calcolata intorno alle 17400 miglia all'ora.
Nonostante l'improvvisa scomparsa dell'oggetto i due Jet "lightning" rimasero in aria per un ora fino a quando l'oggetto ricomparve da Nord mentre gli intercettori si preparavano ad avvicinarsi al misterioso velivolo. 
A questo punto,la caccia all'intruso veniva supportata da due Phantoms F4 decollati dalla base USAF di Keflavek in Islanda.
I sofisticati radar di bordo dei Phantoms riuscirono a rilevare l'oggetto che scomparve ad alta velocita' quando i due caccia tentarono di avvicinarsi all'oggetto, lasciandoli impotenti. A questo punto i comandanti della NATO stavano valutando la questione se affidare il controllo della situazione sotto la responsabilita' della Ballistic Missile Warning System (BMEWS) a Fylingdales che veniva monitorata anche dal BMEWS in Groenlandia. 
Le informazioni che vennero raccolte da tutte queste diverse stazioni furono inoltrate al NORAD, nel profondo del Monte Cheyenne. Nel frattempo,la caccia era ancora in corso, fino a quando intorno alle 9.00 l'oggetto sembrava essere svanito completamente. Agli intercettori "lightning" fu ordinato di rientrare alla base, mentre i due Phantoms fu ordinato di pattugliare al largo della costa orientale islandese. Circa 40 minuti più tardi gli operatori radar avevano rilevato di nuovo l'oggetto. Questa volta l'oggetto viaggiava ad una velocita' di crociera più lenta a 1.300 mph, ben all'interno delle capacita' di entrambi gli intercettori e dei due Phantoms. 
I due intercettori "lightning" si alzarono nuovamente dalla base RAF di Leuchars, con altri due caccia decollati da Coltishall, Norfolk. All'insaputa del personale militare che partecipava alle manovre di caccia, la Strategic Air Command HQ a Omaha, Nebraska aveva ordinando ai suoi bombardieri B52 di decollare poiche' la situazione stava rapidamente degenerando.
Il NORAD venne informato dai funzionari del Pentagono sul pilota dell'USAF,il capitano William Schafer che era attualmente distaccato presso la RAF di Binbrook il quale era considerato un pilota molto esperto e capace, veterano del Vietnam; la richiesta era stata fatta da un organo di 'alto livello attraverso il Command HQ a High Wycombe affinche' il capitano Schafer sarebbe decollato per partecipare alla caccia del misterioso oggetto. 
A questo punto, gli aerei già in aria vennero raggiunti da un Mk3 Shackleton decollato da Kinloss. Gli altri intercettori "lightning" della base RAF di Binbrook non furono fatti decollare e solo al capitano Schafer venne ordinato di portarsi aria in pochi minuti. 
Secondo le notizie di stampa, al momento il Capt Schafer avrebbe ignorato i soliti controlli pre-volo affinche' potesse prendere il volo il più velocemente possibile.A questo punto l'oggetto veniva monitorato anche dal radar di Staxton Wold, appena fuori Scarborough il quale volava a 90 miglia al largo della costa orientale ad una velocita' di circa 530 mph e 6.000 piedi di altitudine.Il personale di terra era sicuro che l'oggetto sarebbe stato intercettato dal Capt Schafer.La seguente è considerata la trascrizione più accurata sulla conversazione tra Schafer e la stazione radar di Staxton Wold ed è stata riportata dal Grimsby Evening Telegraph il 10 ottobre 1992.

COVERSAZIONE TRA SCHAFER E LA STAZIONE RADAR DI STAXTON WOLD

Schafer: Ho contatto visivo, ripeto ho il contatto visivo. 

Staxton: Si può identificare il tipo di aereo?

SCHAFFNER: Ho contatto visivo, ripetere il contatto visivo.Passo.

Staxton, Sei a conoscenza di tipo di aeromobile?

SCHAFFNER: Negativo, non e' riconoscibile, senza contorni netti. C'è una luce bluastra. E' luminoso .... molto luminoso.

Staxton: I vostri strumenti sono funzionanti XS894? Controllate la bussola. Passo.

SCHAFFNER: Affermativo, GCI io sono a fianco ora, forse 600 piedi ... E di forma conica, è luminoso, fa male agli occhi se lo si guard per più di qualche secondo.

Staxton: Quanto sei vicino adesso?.

SCHAFFNER: Circa 400 metri è ancora nel mio raggio. Ehi, aspetta ... c'è qualcosa. E 'come un pallone da calcio di grandi dimensioni ... E' come fatto di vetro.

Staxton: E 'parte di un oggetto o e' indipendente?

SCHAFFNER: Negativo, niente.

Staxton: Puoi valutare il tasso di .....?.

SCHAFFNER: contatto in discesa lenta. Sto andando con esso a 50 o 70 circa; si e' livellato di nuovo.

Staxton: ha un oggetto sferico con esso. Passo?

SCHAFFNER: Affermativo non è realmente collegato ... forse attrazione magnetica per la sua forma conica. C'è una nebbia luminosa ... è all'interno di quella nebbia. Aspetta un secondo che sta girando ... si dirige direttamente verso di me ..sto iniziando un azione evasiva ...mi è difficile ... 

Quando il controllore perse il contatto con il capitano Schaffner, un operatore radar aveva seguito con stupore il tracciamento degli intercettori e l'oggetto misterioso. I due puntini sullo schermo che rappresentano il velivolo sconosciuto e l'intercettore, lentamente si fusero in uno, decellerando rapidamente da 500 miglia all'ora fino a stazionare a 6.000 metri sopra il Mare del Nord

I resti del XS894

Un pilota racconta: ” Quella notte del 1975 ho visto un Ufo”

6 febbraio 1975. Il capitano Larry Jividen sta pilotando il suo T-39D Sabreliner insieme ad altri 5 ufficiali, durante un volo speciale di addestramento: deve mostrare loro la tecnica di combattimento. Non immagina che quella sera si troverà coinvolto in una sorta di videogame, con lui nelle vesti di “cacciatore” all’inseguimento di un Oggetto Volante non Identificato.
Il T-39D Sabreliner protagonista dell'incontro con l'ufo
Un incontro ravvicinato di cui il militare non aveva mai parlato.  Dopo 37 anni di silenzio, Jividen si è deciso a raccontare quella esperienza che gli si è scolpita nella mente e che ha avuto, come scenario, i cieli della California, sopra la base di Pensacola.
“Verso le nove di sera, stavamo scendendo da un’altitudine di circa 33mila piedi. Guardavo verso il lato destro dell’aereo, quando all’improvviso ho notato una luce rossa, a ore 1 rispetto a noi”, dice l’uomo all’Huffington Post. “Non lampeggiava come una normale luce anti-collisione che si trova sui velivoli. Ho pensato comunque che ci potesse essere del traffico aereo, così ho chiamato la base avvisandoli che stavamo per atterrare, ma che forse qualcuno ci stava precedendo.”
Quel “velivolo” che Jividen ed il resto dell’equipaggio vedono vicino alla loro rotta è descritto come un oggetto solido e circolare. Quando i controllori gli confermano chenon c’è nessuno vicino a loro, il capitano si accorge che in effetti il radar di bordo non mostra il misterioso compagno di volo. Chiede dunque di poter rinviare l’atterraggio e vira, per posizionarsi accanto all’Ufo e  capire cosa sia.
UNA FOTO D'EPOCA DEL CAPITANO LARRY JIVIDEN
“Subito quel coso si è messo a volare da destra a sinistra, proprio davanti al nostro naso, per fermarsi a ore 11 rispetto a noi. A quel punto, ho aumentato la velocità, per cercare di avvicinarmi il più possibile all’oggetto. Ma quello continuava a superarmi. In altre parole, più io andavo veloce, più veloce andava anche lui. “
Il pilota militare le pensa tutte, anche di essere vittima di un miraggio. “Allora ho deciso di scendere di quota, per vederlo stagliare sul cielo stellato ed assicurarmi che fossedavvero un oggetto concreto e reale. Non appena ho fatto questa manovra, ho scorto chiaramente la silhouette dell’oggetto sullo sfondo del Golfo del Messico”.
Quell’inseguimento dura cinque minuti. Poi, il globo rosso vola via ad una velocità inusitata e scompare in direzione di New Orleans. Jiniven rientra alla base di Pensacola e subito mette a verbale l’inconsueto incidente di cui è stato protagonista. Da allora, però, non sentirà mai più parlare di quell’episodio. Come lui, tutti gli altri. Verrà dimenticato- o censurato- dalle autorità competenti. Comunque, di quell’Ufo del 6 febbraio 1975 si perde completamente la memoria…
Tutta lo storia viene ora rivelata nella nuova edizione del libro “Ufo: mito, cospirazioni e realtà”, scritto dall’ex colonnello dell’Esercito americano John Alexander. “Ho svolto alcuni controlli su Larry Jividen. La prima cosa che è emersa è che ha ottenuto varie croci al merito per il suo comportamento eroico. Egli è esattamente chi dice di essere ed è una persona molto leale”, ha detto Alexander in un’intervista aggiungendo: “Non ho dubbi che abbia visto davvero qualcosa, è un testimone molto attendibile, assai più di altri."
L’autorizzazione concessa dal Governo americano per accedere a documenti top-secret ha permesso all’ex colonello di consultare, negli anni ’80, centinaia di dossier ufficiali su presunti avvistamenti Ufo. Ha poi creato un gruppo speciale di altissimo livello, composto da funzionari e da scienziati, per studiare questo tipo di fenomeni. La sua opinione è che gli Stati Uniti abbiano prove che portano in direzione dell’esistenza di entità extraterrestri, ma non ha potuto stabilire con certezza nè che il governo abbia volutamente nascosto queste informazioni al pubblico, nè che ci sia già stato un contatto diretto.
“Un elemento probante sono le caratteristiche fisiche di questi oggetti che noi non riusciamo a comprendere e che sono ben al di là della nostra attuale tecnologia, come ad esempio la loro incredibile capacità di accelerazione o le manovre che inducono enormi carichi gravitazionali, ai quali sappiamo che nessun organismo vivente può sopravvivere”, spiega l’alto ufficiale.  
Il continuo e costante aumento di oggetti volanti non identificati, segnalati- in volo- da piloti militari e commerciali apre anche un altro problema: quello della sicurezza degli spazi aerei. Qualcuno incomincia a porselo, come Richard Haines, ex ricercatore presso il centro di ricerca Ames della Nasa. “I miei colleghi dicono ‘Non ci sono prove sugli Ufo, se ci fossero dei dati  daremmo un’occhiata’. Questa affermazione in parte è vera: in mancanza delle segnalazioni dei piloti, noi non abbiamo accesso a dati da analizzare scientificamente”,  dice.
Haines- uno di coloro che all’abusato acronimo Ufo preferisce il meno ingombrante Uap (Unidentified aerial phenomena)- nel corso degli anni ha un po’ cambiato pelle. Una volta era scettico e critico su tutti gli avvistamenti, mentre adesso è a capo del Narcap, il Centro Nazionale per le segnalazioni dei fenomeni aerei anomali.   
“Il nostro obiettivo è rendere sempre più sicuri i voli, nello specifico rispetto agli Uap. Siamo convinti che questi fenomeni non identificati nei nostri cieli possano costituire una potenziale minaccia al traffico aereo commerciale e privato”, sostiene il ricercatore che può contare su un  gruppo di lavoro composto da 40 persone. Ma Haines ammette anche che non è facile vincere la ritrosia  dei testimoni: i piloti ancora in attività  non amano raccontare di aver incontrato qualcosa di sconosciuto mentre erano in volo. “È difficile, per me e per gli altri studiosi,  raccogliere informazioni.”
La paura, ovviamente, non nasce dal timore di quello hanno visto, ma dalle possibili ripercussioni: chi affiderebbe il proprio velivolo ad un uomo che dice di vedere strane luci nel cielo? Insomma, il rischio di passare per pazzi e di perdere il posto di lavorofrena i possibili testimoni oculari. “Proprio così. Noi ci sforziamo di lavorare per rendere più sicuri i voli, ma le compagnie aeree non collaborano perchè ciò significherebbe ammettere che i voli non sono sicuri! Per ovvie ragioni, la maggior parte dei rapporti di cui veniamo a conoscenza arriva da piloti in pensione.”
Esattamente come Jividen, che ha reso la sua deposizione ad Haines solo pochi mesi fa, a distanza di quasi 4 decenni da quel giorno lontano, eppure ancora così vivido nella memoria. Per lui come per gli altri militari a bordo: un po’ complicato pensare che tutti e 6 abbiamo avuto un’allucinazione. “Dopo alcuni minuti, l’oggetto non ha cambiato dimensione, forma o intensità”, dice Haines. “ Ciò vuol dire che non solo ha aumentato la sua velocità per posizionarsi davanti all’aereo militare a ore 11, ma ha anche mantenuto costante questa velocità. Dobbiamo chiederci quale fenomeno naturale possa comportarsi così…”
Da scienziato, però, Haines non si sbilancia. “Onestamente, non so se sono proprio questi insoliti oggetti volanti le sfere che da molto tempo i piloti riferiscono di vedere. Ma come ricercatore io voglio continuare ad indagare finchè non troverò delle risposte. Fino ad allora, però, non intendo trarre conclusioni.”
Conclusioni alle quali invece John Alexander sembra giunto, dopo i tanti casi studiati in tutti questi anni. “Se si accetta il presupposto fondamentale che dietro a questi fenomeni c’è       un’intelligenza- come io credo che sia- la chiave di comprensione diventa la forma di energia. Capire qual è l’energia che utilizzano sarebbe molto utile.”
Ma qualsiasi cosa fosse quel globo rosso avvistato, in quella lontana notte del 1975,ancora oggi Jiniven si interroga su un quesito che lo arrovella e al quale non ha saputo trovare risposta. “Io lo vedevo distintamente, era solido, si muoveva  vicino al mio jet. Perchè allora non appariva sul radar? Credo che la nostra fisica non sia ancora abbastanza evoluta da capire tutto ciò che ci circonda, come in questo caso:semplicemente, non siamo in grado di comprendere”.

Oggetto Volante non Identificato avvistato dal volo U.S. Airways Express 4321

Martedì 22 Maggio del 2012 , alcune persone erano intente a filmare l'atterraggio di un Bombardier Dash-8 della U.S. Ayrways Express e precisamente si trattava del volo N° 4321 proveniente dal Elmira-Corning Regional Airport e in fase di atterraggio al Philadelphia International Airport. Tutto normale durante la discesa , ma ad un tratto l'obbiettivo della videocamera riprende un oggetto molto luminoso e di colore rosso cangiante , passare ad una distanza relativamente breve dall'aereo. L'oggetto ripreso aveva una traiettoria a parabola ascendente , ed aveva un'alta velocità.
Qualcuno ipotizzò potesse essersi trattato di un missile , ma è un'ipotesi che non poteva reggere , poiché in prima analisi vi era da considerale la zona in questione , assolutamente proibita al lancio di razzi o missili in quanto sul sentiero di discesa vi è ammessa "esclusivamente" la presenza degli aerei in atterraggio.
Inoltre , è escluso che si sia trattato di un missile , in quanto non vi sono gli elementi tipici : il rumore ( un missile fa un sacco di fracasso ) , presenza della combustione del motore a razzo e relativa scia di fumo , l'oggetto appariva come un globo luminoso e quindi distante dalla tipica immagine di un razzo dove è ben visibile il corpo scuro della struttura del razzo stesso.
Nota particolare è che l'operatore della videocamera , sembra non accorgersi del passaggio dello strano "intruso"..
Dopo l’atterraggio dell’aereo a Philadelfia, la US Airways Express, tramite il suo portavoce Liz Landau, riferii che la pista di atterraggio 17 era stata chiusa per circa 30 minuti per permettere le indagini della FAA.
Ad oggi , per la FAA (Federal Aviation Administration) , l'avvistamento resta inspiegato...


Frame del video dell'oggetto filmato


Ingrandimento del frame del filmato



giovedì 20 marzo 2014

Oggetto Volante non Identificato avvistato da aereo Alitalia a New York – L’FBI e la FAA aprono una inchiesta

L’FBI chiamata ad investigare sulla presenza di un velivolo sospetto nelle vicinanze dell’aeroporto John F. Kennedy di New York. Ad avere l’Incontro Ravvicinato, un aereo Alitalia in avvicinamento all’aeroporto JFK di New York.
Un velivolo non identificato è passato vicinissimo al vettore italiano e molti dicono che si tratti di un “drone”. Dopo la moda delle lanterne cinesi, adesso scatta la moda dei DRONI, e tutto questo solo per il fatto di non saper giustificare la presenza di UFO che volano nello spazio aereo. I Droni (o RPV – velivoli pilotati a distanza) non possono volare nei corridoi degli aerei di linea e se lo fanno, qualcuno si dovrebbe assumere grosse responsabilità in merito all’accaduto. L’annuncio dell’avvistamento è stato effettuato alla torre di controllo del traffico aereo di JFK, da parte del pilota dell’aereo della compagnia di bandiera italiana.
È lo scenario verificatosi lunedì 4 Marzo 2013 negli Usa e su cui ha indagato direttamente l’FBI, che però non è riuscita a limitare la fuga di notizie e la psicosi collettiva che ha interessato i ricercatori e appassionati di UFO. I fatti raccontano appunto del pilota Alitalia che chiama la torre di controllo per avvertire di un oggetto non identificato avvistato a circa 1.750 metri d’altezza, un’altitudine e uno spazio aereo in cui era vietata la presenza di qualsiasi altro velivolo oltre a quelli autorizzati per il trasporto passeggeri.
Così adesso l’FBI e la FAA – Federal Aviation Administration americana,  stanno procedendo alle indagini di rito e hanno già rivolto un appello pubblico a chiunque “abbia informazioni su velivoli senza pilota” per essere contattati e avere spiegazioni. Per la FAA, l’unica cosa che conta è quella di proteggere la sicurezza dei passeggeri e, se violazione dello spazio aereo c’è stata, qualcuno deve delle spiegazioni. Questa la tesi passata da subito sui giornali e i notiziari statunitensi, molto critici con la possibilità che i famigerati aerei senza piloti utilizzati anche in operazioni di guerra possano aver attraversato lo spazio aereo destinato al traffico dei velivoli commerciali e turistici.
L’FBI ha riferito che l’aereo di Alitalia si trovava a circa 3 miglia dalla pista di atterraggio quando ha incrociato un drone che è passato a una distanza di circa 200 piedi, vale a dire 61 metri, a un’altezza di circa 1.750 piedi, 533 metri).
“L’FBI - si legge in una nota - sta indagando sull’incidente e cercherà di identificare e localizzare l’aeromobile e il suo operatore. Il velivolo sconosciuto è stato descritto di colore nero e non più grande di tre piedi, con quattro propulsori”.
“Abbiamo visto un drone”, ha detto il pilota di Alitalia in una comunicazione con la torre di controllo mentre si apprestava ad atterrare.
Un Drone a pilotaggio remoto a 4 propulsori



Un UFO fotografato nei pressi dell’aereo presidenziale dell’Argentina

Un ricercatore sostiene di aver registrato accidentalmente un video che (pare) avrebbe catturato presunte immagini di un UFO nei pressi dell’aereo Tango 01, che portava a bordo la presidentessa dell’Argentina Cristina Fernández de Kirchner e che stava preparandosi per atterrare presso l’aeroporto di Río Gallegos.
L’investigazione è stata condotta da parte della CEFORA (Comisión de Estudios del Fenómeno Ovni en la República Argentina).
L’episodio si registrò durante l’ultima visita di  Cristina a Río Gallegos, il 20 dicembre 2012, quando un testimone era intento a viaggiare verso sud per passare il Natale con i suoi figli.
Il ricercatore Javier Sofía, che si trovava sul posto per realizzare dei lavori sul lago di Falgano, documentò in un video, alle ore 15:45 di quel giorno, l’atterraggio dell’aereo presidenziale all’aeroporto internazionale Piloto Civil Norberto Fernández, a otto chilometri a nord est di Río Gallegos.
Sofía affermò di non aver notato nulla di insolito al momento della registrazione del video , però in seguito affermò che nel video appariva un oggetto volante non identificato vicino al Tango 01 che trasportava la presidentessa dell’Argentina.
Lo ha affermato la ricercatrice Andrea Pérez Simondini, la quale ha ammesso che ogni giorno “apriamo le email speranzosi dell’apparizione di una notizia diversa, con l’elemento differenziante di cui abbiamo bisogno per sapere se qualche struttura si muove“.
Pérez Simondini è direttrice della CEFORA, un’organizzazione che insiste sullo Stato dell’Argentina affinché declassifichi tutti i documenti sugli UFO.