martedì 28 febbraio 2012

Gli Ufo della Swissair






I rapporti dell’aviazione civile

Nel 1975 la Swissair (la compagnia aerea nazionale di quegli anni, ora Swiss) ha raccolto
160 casi di avvistamenti, e i relativi formulari di segnalazione, compilati e firmati, sono stati
consegnati all’ufficio del capo pilota a Kloten, e spediti a 3 ufologi: uno a New York, uno a
Vienna e uno in Svizzera, e in seguito sono stati elaborati per la statistica della stampa
specialistica (parte 3 del documentario).

Capitano Jürg Schmid

Il capitano Schmid racconta che il 14 aprile 1977, durante il volo Basilea-Amsterdam,
mentre sorvolava il Lussemburgo, ha avvistato un oggetto che aveva una velocità
incredibile e si comportava in un modo molto strano. Da Maastricht gli fu confermato che
c’era una strana eco nei radar. L’oggetto aveva una luce molto forte e sembrava giocare
con l’aeroplano. Si muoveva in modo insolito, passando da una posizione stazionaria a
uno spostamento ad alta velocità, per poi fare un’improvvisa virata di 90 gradi e quindi
ripartire a una velocità di MACH 10 (in principio stimata erroneamente a MACH 5).

Capitano Dowe Staal

Durante il volo Swissair 195 Bombay-Zurigo, il 4 gennaio 1988, il Capitano Dowe Staal ha
visto dal finestrino sinistro del suo aereo, insieme al co-pilota Widmer e all’ingegnere di
volo Peter Fischer, un oggetto che somigliava ad una stella cadente, ma che scendeva a
una velocità molto lenta, poi zigzagava un po’ sull’orizzonte, ed infine risaliva alla
posizione iniziale, e il tutto è durato 30 secondi. Il capitano spiega di aver parlato con piloti
militari americani di queste cose, ma che non è autorizzato a parlarne in pubblico.

Volo Swissair 127 Filadelfia-Zurigo – Agosto 1997 – quasi collisione con un UFO
Questo caso fu riportato in tutto il mondo, e alla fine fu dichiarato un incontro con un
pallone sonda meteorologico.
Durante il volo, all’altezza di New York, un oggetto ha avvicinato il Boeing 747 ad una
velocità molto elevata. “Mentre l’oggetto passava, non vi fu rumore, né turbolenza, né
interferenze o anomalie con gli strumenti di bordo.”
All’inizio si temette che si trattasse di un missile, come si dubitò per l’incidente che
accadde un anno prima nella stessa area ad un aereo della TWA. Era quindi necessaria
una spiegazione convenzionale e fu così creata la storia del pallone sonda per essere
data ai media. Ma i piloti non erano d’accordo con questa affermazione e la contestarono,
dicendo che loro sapevano benissimo come era fatto un pallone sonda. La risposta del
porta parola della Swissair fu: “ci siamo sottomessi all’opinione delle autorità americane”.
Questi ed altri piloti sono stati coraggiosi nell’uscire allo scoperto con le loro testimonianze
e hanno messo a rischio le loro carriere per dare la loro versione dei fatti al pubblico.

lunedì 27 febbraio 2012

Contatti in volo Il Cover-up sugli Incontri Ravvicinati imposto ai piloti

Alla cloche di un 747

Come pilota d’aviazione, mi è stato spesso chiesto come mai, dato il grande numero di miei colleghi ogni giorno in volo ovunque nel mondo, da essi non provenga un altrettanto grande numero di segnalazioni UFO. Il motivo principale è che è molto raro che i piloti vedano qualcosa di non identificabile, in quanto sono addestrati a controllare il traffico per evitare un’eventuale collisione in aria. Quando un pilota professionista riferisce di un UFO, si può quindi scommettere che ha visto veramente qualcosa di insolito. Prendiamo il mio caso: dopo mille ore di volo, è stato solo negli ultimi tre anni che ho avuto modo di persona di vedere qualcosa impossibile da identificare. I miei avvistamenti sono avvenuti tutti di notte, mentre pilotavo un 737 ad alta quota. I tre oggetti sono stati avvistati da diversi aerei di linea presenti nella zona, nonostante non siano stati intercettati da rada civili o militari. I miei copiloti, testimoni oculari degli avvistamenti, erano ex piloti da caccia militari molto esperti e comandanti di aerei commerciali. Due degli episodi hanno interessato luci estremamente brillanti in formazione, che eseguivano manovre anomale; il terzo riguardava un’astronave di forma ovale e di colore verde-blu, in volo a 37.000 miglia di altezza e ad una velocità di 1000 miglia orarie. In questo caso, l’UFO era molto grande e talmente luminoso da illuminare la mia cabina, nonostante si trovasse a due miglia dal mio aereo. L’oggetto è stato visibile per circa un minuto e poi, emettendo un fortissimo bagliore, è risalito con un angolo di 45° ed è scomparso.
In occasione di ciascuno di questi avvistamenti ho domandato ai miei copiloti se intendessero fare rapporto e la loro risposta è sempre stata un secco NO! Egualmente, richiesti dai controllori radar, gli equipaggi di tutti gli aerei di linea in volo nella stessa zona hanno detto di non voler riferire di alcun avvistamento UFO. Entrambe le categorie, quella dei piloti e quella dei controllori del traffico aereo, sono perfettamente al corrente dei problemi professionali cui incorrerebbero facendone parola.
Personalmente, due volte ho rischiato di perdere il lavoro per essermi lasciato sfuggire troppo mentre mi trovavo ai comandi. Sono certo che questa è la stessa situazione in cui si trova la maggioranza dei piloti professionisti e dei controllori radar. C’è da chiedersi comunque se questi piloti avvistano realmente astronavi aliene, oppure non fraintendano aeromobili conosciuti o fenomeni atmosferici, o si tratti in ultima analisi di progetti governativi segreti. Alla luce di 30 anni di indagini, posso affermare che tutte queste possibilità sono plausibili: il fatto è che la maggioranza della gente è troppo impegnata con i propri problemi di sopravvivenza e di lavoro per concentrarsi effettivamente sui dati più concreti della fenomenologia UFO.
Ho spesso tirato in ballo l’argomento degli UFO con colleghi piloti che non lo hanno mai condiviso con nessuno per paura del ridicolo. Vorrei esporre tre casi che esemplificano come i piloti riferiscano dei loro avvistamenti ad altri piloti senza parlarne pubblicamente.


Una "Portaerei volante"

Il primo, verificatosi nel maggio 1980 sopra l’Oceano Pacifico, coinvolse un Flying Tiger 747 in volo da Anchorage a Tokyo. L’avvistamento avvenne nella stessa zona e nello stesso momento in cui un Boeing 747 della Japan Airlines si imbatté in un UFO, facendo notizia nel mondo. Ne ho parlato con il copilota del jet Flying Tiger. Il resto dell’equipaggio non ha voluto esprimersi.
L’UFO è stato descritto di enormi dimensioni, paragonabili a quella di una “portaerei”, ed al cui confronto il 747 sembrava minuscolo: l’oggetto era intensamente luminoso e le sue luci risultavano policrome. Sulle prime l’equipaggio pensò si trattasse di un altro aereo che procedeva in rotta di collisione frontale, ad un’altezza ovviamente erronea.
L’aereo riuscì a compiere una manovra evasiva, mentre l’UFO effettuava una brusca virata per poi affiancarsi, in formazione, al 747, restandovi accostato per sette minuti circa, il che consentì al copilota di distinguervi file di finestrini illuminati. La manovra di “sgancio” dell’UFO fu repentina: scomparve nello spazio in una manciata di secondi.
Avendo riferito dell’avvistamento ai controllori radar, dopo l’atterraggio a Tokyo, all’equipaggio fu imposto di recarsi in una zona riservata per una riunione esplicativa.
Il copilota disse che era stato ordinato loro di non discutere dell’evento e di comportarsi come se nulla fosse successo.



Il secondo caso è avvenuto sopra il deserto australiano nell’agosto 1992. Mi fu raccontato da un primo comandante della Qantas Airways. Quando l’UFO apparve in cielo il pilota era in missione con i famosi “Flying Doctors”, i medici volanti australiani, a bordo di un Piper Navajos, con un dottore, un’infermiera, ed un paziente collegato ad un respiratore. L’UFO si era posizionato accanto all’aereo e gli strumenti elettrici e la radio iniziarono a registrare avarie: pochi secondi più tardi mancò la corrente elettrica, anche il generatore di emergenza non funzionava. Il dottore capì che correva il rischio di perdere il paziente e gridò al pilota di fare qualcosa, ma in quel momento l’infermiera si accorse che il respiratore era ancora in funzione, il che era impossibile, dal momento che mancava l’elettricità sull’aereo. Se l’UFO stesse creando una tale perturbazione, i motori dell’aereo avrebbero dovuto registrare avarie, ma non fu così. Pochi minuti più tardi l’UFO volò via e sull’aereo ritornò la corrente. Dopo l’atterraggio, riferirono dell’accaduto ad alcuni ufficiali e, da quel momento, della faccenda non sentirono più parlare. Il pilota disse di non essere sicuro di cosa si fosse trattato, ma era contento che il paziente fosse sopravvissuto a quella drammatica avventura.
L’ultimo caso mi è stato riferito dal mio copilota solo alcuni mesi fa. Non ne aveva mai fatto menzione ad alcuno prima, ma si era deciso a parlarne perché, data l’abbondanza di programmi di informazione sugli UFO in tv (ad una trasmissione avevo preso parte anche io) e notizie di stampa, si sentiva di condividerlo con me. L’episodio avvenne nel novembre 1962 presso una base aerea in Groenlandia, cui era stato appena assegnato, come pilota da trasporto con un incarico di un anno. Di lì a poco venne a sapere di certe luci avvistate e di esperimenti insoliti condotti nella zona.
Aggiunse che c’era un hangar sotto stretta sorveglianza, presumibilmente dove si conducevano ricerche su sistemi d’arma laser. Forse, a questo erano interessati gli UFO quando apparvero sugli schermi radar quella notte di novembre in Groenlandia. Il mio collega ricevette una telefonata da un amico alla torre di controllo che gli diceva di precipitarsi lì, stavano succedendo strane cose. Avevano ricevuto segnalazioni radar e visuali di UFO e avevano richiesto un aereo da caccia per una verifica. Il caccia era ben presto entrato in contatto visivo con l’UFO ed entrambi i blip risultarono per un po’ insieme sullo schermo radar, poi d’un tratto il segnale del caccia era svanito. Toccò quindi ad un DC3 decollato per la ricerca: anch’esso, dopo aver avvistato l’UFO, era scomparso dallo schermo. Nevicava abbondantemente, pertanto poterono dislocare solo un elicottero da salvataggio che, giunto sul luogo, aveva segnalato di non riscontrare la presenza di rottami o di incendi di sorta. Poco dopo, anche questo elicottero comunicava l’avvistamento di strane luci e poi perdeva il contatto radio. Il giorno successivo, nonostante un’imponente operazione di soccorso, non si rinvenne alcun detrito o corpo. Il pilota dichiarò che l’elicottero fu recuperato sei mesi dopo nella stessa zona dove aveva perso il contatto radio, ma dell’equipaggio nessuna traccia. Le ricerche sono risultate infruttuose anche per l’altro velivolo ed il suo equipaggio.
Posso dirmi assolutamente certo di una cosa: episodi come quelli qui riportati sono avvenuti ovunque nel mondo e continuano ad accadere giorno per giorno. Ed il pubblico non ne ha sentito e non ne sente neppure parlare. Ma mi rincuora il fatto che, nel corso degli anni, si è formata una generazione di ricercatori seri che, in tutto il mondo, dedicano il loro tempo a provare l’evidenza di un Insabbiamento globale sugli UFO.


Interferenze aeree
Gli effetti elettromagnetici riscontrati su aerei in volo


Questa breve relazione passa in rassegna, in sede statistica, l’insieme dei casi documentati in cui uno o più aeromobili siano stati avvicinati da fenomeni aerei non identificati durante il volo e in cui uno o più sintomi di tipo elettromagnetico (EIM) siano stati rilevati a bordo dell’aeromobile (A/M).


Si sono presentati ben 62 casi distinti, compresi nel periodo fra il 1944 e il 1982, coinvolgenti un totale di 68 diversi (A/M), 126 UFO e 178 osservatori (pari ad una media di 2.6 testimoni oculari su ciascun A/M). Sono stati individuati poi 85 diversi eventi implicanti fenomeni E/M, il che rappresenta una media di 1,3 sintomi E/M per ogni caso considerato.
Gli avvistamenti sono durati da un minimo di 5 secondi ad un massimo di 78 minuti primi (in media, dunque, per un periodo di tempo di 15,7 minuti in ciascun caso) e a quote di volo varianti da 1.500 ai 40.000 piedi (corrispondenti rispettivamente, all’incirca, a 500 e 13.500 metri).
Inoltre, 40 dei 62 casi riguardano A/M di nazionalità statunitense, mentre i rimanenti hanno caratterizzato A/M di altri 22 Paesi. Degli A/M degli Stati Uniti suddetti il 75% sono militari, il 15% privati, e il 10% commerciali. Degli A/M degli altri Paesi, il 54% sono commerciali, il 29% militari, e il 17% privati. Una così ampia base di dati merita di essere studiata attentamente da tutti coloro che manifestano il loro interesse al fenomeno.
In particolare, gli effetti E/M comprendono (per quanto concerne gli A/M sia statunitensi che di altri Paesi): rilevamento radar a bordo dell’A/M (16 casi); fenomeni di interferenza o di cessazione completa riferiti alle trasmissioni radio (15 casi); contatti radar con l’UFO da parte di stazioni di rilevamento al suolo (con o senza conferme visuali) in 14 casi; arresto o cattivo funzionamento dei motori in 10 casi; deviazione o rotazione degli aghi di bussole magnetiche in 7 casi: mancato funzionamento dell’ADF (Automatic Direction Finder), o rilevatore automatico di direzione, in 4 casi; deviazione o rotazione degli aghi di bussole giroscopiche in 4 casi; variazione di potenza dei motori (3 casi); arresto totale dei sistemi elettrici (3 casi); avarie diverse dei radar di bordo (3 casi); arresto dell’invertitore (1 caso); arresto del transponder (1 caso); affievolimento delle luci in cabina (1 caso); blocco totale delle strumentazioni radar di bordo (1 caso); blocco dell’intero sistema di armamento di bordo (1 caso); mancato controllo del cambiamento di quota dell’A/M (1 caso).
Dei 3 casi più frequenti (il contatto radar con l’UFO da bordo o da terra) 2 si sono verificati con A/M di nazionalità statunitense; interferenze nelle trasmissioni radio si sono invece verificate con maggiore frequenza con A/M di altre nazionalità.
Nella grande maggioranza di tali casi vi è una variazione energetica legata alla distanza in cui la rilevanza degli effetti E/M varia in rapporto inverso alla distanza di separazione.


I casi implicanti una deviazione dell’ago magnetico delle bussole indicano la presenza di un forte campo elettromagnetico, mentre quelli coinvolgenti le bussole, giroscopiche o magnetiche che siano, suggeriscono altresì una variazione nel campo inerziale.
Problemi all’ADF dovuti ai fili della bobina bruciati, indicano infine la presenza di una elevata temperatura indotta dall’UFO. Quanto sopra denota la persistente rilevanza di un fenomeno fisico e reale atto ad interagire con aerei in volo: gli UFO.

mercoledì 15 febbraio 2012

QUATTRO "UFO" IN FORMAZIONE FOTOGRAFATI DA BORDO DI UN AEREO DI LINEA

Il giorno 10 Ottobre del 2007 , un passeggero ( che ha voluto restare anonimo ) ha scattato alcune foto mentre si trovava a bordo di un 737/800 della compagnia Southwest Airlines. In una di queste , il testimone si è accorto di una " strana presenza " , infatti si vede una formazione di 4 oggetti che lasciano scie di condensazione. Apparentemente sembrano provenire dallo spazio esterno.
Detriti spaziali? , aerei " sperimentali " ? o velivoli extraterrestri? Per ora restano " oggetti volanti non identificati " nel senso letterale della parola ...

Ingrandimento della foto originale

Foto scattata dal testimone




martedì 14 febbraio 2012

Aereo di linea cinese incrocia UFO???

Lo scorso 27 Gennaio si è avuto un avvistamento UFO in alta quota da parte di un Jet di linea della China Eastern Airlines. I piloti dell'aereo, un Airbus A340-600 in servizio di linea fra Pudong (Cina) e New Jork (USA), mentre sorvolavano la zona a nord di Alberta (Canada) riferiscono di un oggetto molto luminoso che volava approssimativamente a 40 miglia a sud-ovest della loro posizione, ad una quota di circa 41.000 piedi. Alla richiesta diinformazioni, i controllori di volo del Kennedy riferiscono di non avere nessun contatto sugli schermi radar oltre a quello dell'Airbus cinese, lasciando quindi senza alcuna spiegazione razionale verso quella presenza dell'UFO che, dopo alcuni minuti di osservazione scompare dalla vista dei piloti. Il volo e atterrato regolarmente all'aeroporto J.F.K. senza problemi. Ma vien da domandarci se l'equipaggio avrà fatto rapporto ufficiale dell'avvenuto...

http://www.crash-aerien.aero/www/news/article.php?id=309416

1952 " Carosello di Washington "

20 LUGLIO 1952: L’AVVISTAMENTO DI WASHINGTON.

Quello avvenuto nel 1952 sui cieli di Washington è un classico esempio di come è sempre stato evidente il fenomeno UFO e quanto sia vero che ci siano testimonianze più che documentate, anche dalle autorità, oltre che da normali cittadini.
Questo episodio, fu un classico negli anni 50/60, ma non tutti ne sono al corrente. Quella notte gli U.F.O. sfrecciavano nei cieli sopra la Capitale a velocità incredibile, come 5.000 miglia orarie, quando i più moderni jets di allora erano in grado di superare appena la barriera del suono, cioè i 1.250 Km/h.

IL FATTO ...

Quella notte nei cieli di Washington successe qualcosa di assolutamente inaspettato, che riguardò non solo la Capitale ma anche i dintorni. I controllori del Centro Controllo Traffico aereo dell’Aeroporto Nazionale di Washington erano intenti a mantenere sotto sorveglianza sia gli aerei in avvicinamento e di decollo fino a 10 miglia dall’aeroporto, che seguire gli aerei in volo, per centinaia di miglia, in modo da affiancare i piloti nelle manovre di avvicinamento o di partenza in aerovia, di assicurarne le procedure e di prestare assistenza in caso di necessità.
Le condizioni meteorologiche erano ottimali e gli otto esperti del Traffico Aereo insieme al capo controllore Harry G. Barnes, intorno alla mezzanotte di quel 20 luglio, si sistemarono per il loro turno. Tutte le strumentazioni erano assolutamente funzionanti ed il segnale radar scandiva con un “bip” ogni 10 secondi (il tempo necessario per un giro dell’antenna radar) la nuova posizione dell’aereo che stavano monitorando, potendone così stabilire posizione, velocità e direzione.
Erano le 00.30 quando il controllore Barnes prese servizio presso il tavolo del capo, lasciando il monitoraggio del radar agli altri controllori Ed Nuggent, Jim Ritchey e James Copeland. Ma alle 00.40 esatte qualcosa comparve sul radar principale: ben sette tracce a netti contorni apparvero improvvisamente sullo schermo. I controllori rimasero sbigottiti: quei velivoli per comparire dal nulla sarebbero dovuti penetrare ad una velocità vertiginosa per poi rallentare in direzione sud-ovest del quadrante, dove il radar li aveva rilevati.
Scattò immediatamente l’allarme e il controllore Barnes si affrettò a chiamare la Torre di Controllo per avere conferma. L’operatore Howard Cocklin gli rispose confermando la presenza delle sette strane macchine volanti sui loro schermi e che addirittura, con il binocolo, era possibile vederne una che emanava un vivido colore arancione. Immediatamente partì la comunicazione al Comando di Difesa Aerea e nel frattempo le macchine si erano distanziate: due si trovavano sulla Casa Bianca e una sul Campidoglio, entrambe aree da sempre proibite al sorvolo da parte di qualsiasi velivolo. Il capo controllore Barnes, tenendo continuamente sotto controllo il radar, si mise in contatto con l’aeroporto di Andrews, di là di Potomac, nel Maryland, chiedendo se anche loro rilevavano qualcosa: ovviamente la risposta fu affermativa. Chiese allora di effettuare lo Scramble (decollo su allarme di caccia intercettori) ma gli venne risposto che i caccia erano momentaneamente a Newcastle, poiché l’aeroporto di Andrew era in riparazione. In realtà però, dopo una mezz’ora, dei caccia sarebbero arrivati da Delaware e testimonianze suggeriscono che degli aerei da Andrews decollarono per intercettare altri UFO rilevati in una zona secondaria.
Il controllore Barnes monitorava gli schemi radars quando, insieme al collega Jim Ritchey, si accorse che uno di quei velivoli si era messo ad inseguire un aereo di linea della Capital decollato da poco. La notizia venne immediatamente comunicata al pilota dell’aereo, un ex capitano combattente, tale Casey Pireman, il quale venne informato della posizione dell’oggetto e dei dati vettoriali per cercare di avvicinarlo. Ma ad un tratto, con grande stupore, dal radar scomparve ogni segnale. Le tracce indicatrici avevano infatti smesso di segnalare la presenza degli oggetti, il che dimostrava l’incredibile velocità a cui viaggiavano. Se infatti fino a quel momento era stata stimata intorno ai 130 miglia orari, per uscire dal campo controllato dal raggio radar in soli 4 secondi, significava che la stessa era salita a più di circa 500 miglia al secondo; tant’è che il pilota dell’aereo di linea non ebbe modo di avvicinarsi al velivolo perché si era alzato e sparito in un batter d’occhio, impiegando dai 3 ai 5 secondi. Ma passarono pochi minuti che sul tracciato radar comparve una traccia che mostrava una virata netta di 90° (cosa impossibile per qualsiasi tipo di aereo, pilota compreso) e ad un secondo giro di antenna radar, si vide chiaramente come il velivolo aveva invertito la direzione di marcia arrestandosi improvvisamente, impiegando solo 5 secondi. A questo si aggiunse la segnalazione di Joe Zacko, operatore che prestava servizio presso un radar ARS, utilizzato per seguire velivoli ad alta velocità, quando sullo schermo comparve questo oggetto che si trovava sopra Andrews e si dirigeva verso Riverdale, ed improvvisamente sparì dal tracciato. La velocità del Disco quindi doveva spaziare intorno ai 2 miglia per secondo, con una velocità di spostamento pari a 7.200 miglia orarie, mentre il movimento effettuato era quello di scendere verticalmente, intersecando il fascio radar ARS, stazionando a quella altezza per qualche secondo, per poi schizzare di nuovo verticalmente verso l’alto uscendo dal campo radar.
In tutto quelle strane macchine volanti avevano spaziato sopra Washington per ben due ore, lasciando poco spazio all’immaginazione: era evidente che gli spostamenti e le manovre effettuate facevano capo ad esseri dotati di una intelligenza superiore, che quella notte compirono una ricognizione dimostrativa sulla capitale, dimostrando la loro netta superiorità equiparata all’impotenza dei controllori e di quanti assistettero a quello spettacolo. Nessuno dei piloti degli aerei in volo riuscì ad avvicinarsi ad almeno uno di essi; addirittura il capo controllore Barnes ebbe la sensazione che i visitatori ascoltassero le loro conversazioni, in quanto si dileguavano in maniera preventiva ogni volta che ai piloti venivano date precise istruzioni per cercare di avvicinarli.
I caccia invece giunsero a Washington intorno alle 03.30 quando i dischi erano spariti. Ma dopo nemmeno 5 minuti che i caccia stessi si erano allontanati, eccoli di ritorno e continuare a scorrazzare sui cieli della capitale, addirittura “scortando” un aereo di linea fino all’aeroporto; il tutto è proseguito fino alle prime luci dell’alba: 5 ore pressoché continuative di sorvolo da parte di oggetti volanti non identificati su uno spazio aereo proibito.
Considerato l’orario in cui accadde la vicenda, furono pochi i testimoni civili, ma il giorno dopo la notizia divenne di dominio pubblico. L’Aviazione si inerpicò in imbarazzanti quanto ridicole giustificazioni, asserendo che gli addetti ai lavori non avevano osservato dei dischi volanti ma che i radars erano difettosi; altri sostennero che nessun caccia era stato visto sorvolare la città e addirittura il Dott. Menzel arginò l’evidente stato di agitazione e preoccupazione popolare dichiarando che le luci che qualcuno poteva aver visto furono provocate dall’inversione termica di quella notte, come risultante delle luci delle auto proiettate verso il cielo. Ma i giornali, i sindacati e i radio-commentatori insistettero affinché si fosse tenuta una conferenza stampa in cui la verità veniva palesa: ovviamente i Servizi Segreti preferirono tacere pur di ammettere l’esistenza di altre forme di vita intelligenti, ma il 26 luglio i dischi tornarono a farsi vedere su Washington.
Erano infatti le 09.08 del mattino quando una corposa formazione di 9 dischi sorvolò i cieli della capitale per ben due ore. L’altezza elevata non permise il loro avvistamento da parte della popolazione ma solo di essere intercettati dai tracciati radar del Centro di Controllo di Washington e di quelli di Andrews, che confermarono manovre di oggetti non identificati. Gli intercettori, anche in questo caso, arrivarono anche in ritardo, ma alcuni dischi li aspettarono, permettendo al Tenente William L. Patterson, pilota del suo F-80 “Shootingstar”, di avvicinarne uno alla distanza di un miglio e di seguirlo per qualche minuto, potendone stimare le dimensioni intorno ai 30 mt. Nel frattempo anche il Servizio Segreto dell’USAF era stato allertato ed era entrato in azione: il Maggiore Dewey Fournet jr., il principale investigatore del Pentagono e due controllori, tra cui Albert M. Chop, monitoravano la situazione.
Anche in questo caso la notizia dilagò per tutto il Paese e per 48 ore l’Aeronautica Militare venne presa d’assalto da quotidiani e network in cerca di spiegazioni. Nonostante le pressioni interne ed esterne al Pentagono, il Generale Samford, capo dell’intelligence dell’Air Force, continuò ad opporsi ad una conferenza stampa, sostenendo che le quello che si era visto in cielo erano solo illusioni ottiche causate dalla rifrazione atmosferica. Ovviamente furono in pochi a credergli ma il tutto nel giro di poco venne messo a tacere e la popolazione si accontentò delle dichiarazioni rilasciate, senza approfondire. Fu così che gli avvenimenti di Washington entrarono a far parte di quegli accadimenti dai contorni poco chiari, ma purtroppo non così “importanti” da essere ricordati come si deve.

BIBLIOGRAFIA
Donald E. Keyhoe, 1953, “Flying sources from the outer space”, TRAD. IT. “La verità sui dischi volanti”, 1954, ed. Atlante (Milano).
www.NICAP.org e www.nicap.org/wnsdir.htm
www.wikipedia.it

PICCOLA BIOGRAFIA
Donald Edward Keyhoe: aviatore statunitense del Corpo della Marina degli Stati Uniti, scrittore di racconti e articoli e direttore del tour promozionale di Charles Lindbergh. Ricercatore responsabile ed accurato, ha condotto fin dal 1955 uno studio approfondito e sistematico sugli UFO, fondando in seguito il NICAP . Lavorò con l'USAF quando ancora le Forze Aeree degli USA non avevano una linea decisa di condotta riguardo l'informazione per il pubblico riguardo gli UFO. Pubblicò alcuni in merito volumi con parziale e implicita approvazione dell'USAF.
Albert M. Chop: Direttore Ufficiale della Stampa della NASA e portavoce di D.E. Keyhoe. Esperto civile dell'Aeronautica Militare degli Stati Uniti, in fatto di UFO, e portavoce Stampa dell'A.T.I.C. e dell’USAF. In una dichiarazione ufficiale disse: “Sono convinto da molto tempo che i dischi volanti sono reali e di origine interplanetaria. In altre parole, noi siamo osservati da esseri che vengono da un altro pianeta".





Lettera originale inviata da Albert M. Chop all’editore presso cui Keyhoe pubblicò il suo libro, a titolo della serietà e della veridicità di quanto riportato riguardo l’avvistamento di Washington. Chop conferma implicitamente che il nostro Pianeta è costantemente visitato da entità evolute e quindi dell’esistenza dei dischi volanti. L’immagine 2 è la traduzione in italiano riportata sul libro “La verità sui dischi volanti” edita in italiano nel 1954.






Le due immagini sopra rappresentano la ricostruzione del tracciato radar degli UFO intercettati la notte del 20 luglio 1952 su Washington. La seconda immagine in particolare: il punto A rappresenta i 7 UFO che comparvero improvvisamente: due si mossero in direzione della Casa Bianca (B) e uno sopra al Campidoglio. Il punto C rappresenta un UFO che abbandona la rotta di un aereo di linea in direzione nord-ovest. Il punto D rappresenta 10 UFO radunati sopra il Campo di Andrews. E illustra la virata di 90° di un UFO comparata con quella di un normale aereo.



Alberto Chop (in piedi sulla destra) insieme al suo team di controllori, monitora il radar che rileva la presenza di vari UFO sopra i cieli di Washington.






Giornali dell’epoca descrivono l’avvistamento della notte del 20 luglio 1952 sui cieli di Washington.










E questo è il tipo di caccia con i quali cercarono d'intercettare gli UFO su Washington: F-94 c "Starfire" (non ancora in grado di essere supersonici), erano armati di razzi e cannone.



Così prepararono la conferenza stampa farza, dopo i fatti di Washington...
Si possono riconoscere (per chi c'era in quell'epoca...) il Gen. Samford (seduto a destra); il Gen. roger Ramey (seduto a sinistra, e "vecchia" conoscenza, per i fatti di Roswell); ed Edward Ruppelt in piedi al centro); insomma una bella combriccola di ..."volponi"!




AlessandroCacciatore
mercoledì 28 dicembre 2011 13.46
Il memo di Winston Churchill, inviato ai segretari di Stato dell'aeronautica americana, in seguito all'avvistamento su Washington D.C.



"In cosa consiste tutta questa faccenda dei dischi volanti? Cosa può significare? Qual è la verità? Mi faccia avere una relazione con Suo comodo."

Aggiungo in oltre la formazione del gruppo Robertson Panel, avvenuto proprio successivamente a questo avvistamento. In merito al Robertson Panel, scrissi tempo fa...

Dal nome del fisico statunitense che diresse il comitato, Howard P. Robertson, esso fu un comitato di studio che venne riunito dalla CIA per quattro giorni consecutivi nel gennaio 1953 a Washington D.C. per occuparsi direttamente del problema UFO.

Sebbene il comitato non ebbe sempre comportamenti ultra-scettici, questi ci si avvicinarono molto. Essendo un gruppo comandato dalla CIA, l'interesse comune era quello di non far allargare il panico nei cittadini, dove all'epoca c'era una forte isteria di massa per colpa dei tanti dischi volanti avvistati non solo in america, ma in tutto il mondo, tanto è vero che l'Italia fu intasata da giornali che parlavano del famoso avvistamento di Washington. Il fattore più grave fu quello che riuscirono col tempo a sminuire l'attenzione del pubblico e degli studiosi militari stessi del fenomeno, difronte a tale problematica.

I membri effettivi del Robertson Panel furono:

Howard Percy Robertson, fisico dipendente della CIA, capo del gruppo per la valutazione dei sistemi d'arma per il Dipartimento della Difesa. Robertson fu nominato direttore del comitato, del quale questo porta il nome

Samuel A. Goudsmit, fisico presso i Brookhaven Nationl Laboratories

Luis W. Alvarez, fisico delle alte energie, che nel 1968 vinse il premio Nobel per la fisica

Lloyd V. Berkner, fisico atmosferico ed ingegnere, ma che prese parte ai lavori del comitato solamente tre giorni dopo il suo inizio (Berkner fu a quanto pare anche membro del gruppo enigmatico Majestic 12)

I membri associati furono Frederick C. Durant, studioso di missilistica e Josef Allen Hynek, astronomo e consulente del Progetto BlueBook.

Hynek successivamente si allontanerà dall'Intelligence e da ogni sorta di apparato militare, una volta che capì (e non fu più scettico sul fenomeno UFO) le intenzioni disinformatrici di tali gruppi, non di certo interessate alla ricerca effettiva.

Durante i successivi quattro giorni, furono analizzati e discussi casi di avvistamenti UFO ritenuti i più attendibili e significativi, e nel finire dei quattro giorni, per un totale di neanche 12 ore di lavoro effettivo, fu tirata giù una conslusione ufficiale, che presentava anche un comportamento - definitivo - da adottare sulla questione UFO. Nelle riunioni si analizzarono alcuni casi molto rilevanti ancora oggi, ritenuti storici per l'ufologia, come il video girato da Nicholas Mariana il 15 agosto 1950 ad alcuni UFO a Great Falls nel Montana, e il video girato da Dilbert C. Newhouse a Tremonton, nello Utah, il 2 luglio 1952. I due video furono accuratamente analizzati da due fotointerpreti della Marina, che confermarono di non riuscire ad indentificare gli oggetti ripresi, ma che sicuramente i video erano autentici.

Alla fine il comitato arrivò a pensare che ogni caso poteva essere spiegato, tuttavia c'erano casi che loro stessi non riuscirono a spiegare scientificamente. In poche parole, l'idea in mezzo quel gruppo era che, anche se c'erano oggetti non identificati, questi erano sicuramente qualcosa, anche se non si riusciva a capire cosa, ma basta che non fossero di natura "aliena". Tra chi presenziò alle quattro riunioni, l'unico davvero sostenitore della teoria extraterrestre degli UFO, era il famoso Donald E. Keyhoe, pilota della Marina, giornalista e successivamente ufologo convinto, autore di uno storico libro sugli UFO, "I Dischi Volanti sono Reali" del 1950.

Al Robertson Panel stava a cuore il problema socio-psicologico della faccenda, il che era chiaro. A loro interessava che non si diffondesse il panico inutilmente tra la popolazione, e fu proprio per questo, e fu fondamentale per come andarono le cose da li in poi, che venne consigliato di attuare una tattica di discretico, il famoso debunking. Si pensava anche di attuare una vera e propria progaganda, riunendo dottori, astronomi, fisici, addirittura creatori di cartoni animati, per indottrinare le persone che tutto quello di non spiegabile, alla fine poteva trovare una spiegazione. Certo, alla fine quello che loro fecero era giocare con il loro stesso potere, e con l'ignoranza delle persone, che finalmente stavano respirando un clima tranquillo dopo il finire del secondo conflitto mondiale. Tutto questo alla fine servì per sminuire l'attenzione del pubblico, e la loro passione quindi, sul fenomeno UFO. Esso doveva diventare assolutamente noioso, inutile, senza senso, inesistente, in modo tale che l'Intelligence e l'aeronautica a sua volta, si scollassero di dosso questo enorme peso sulle spalle, che di certo non faceva a loro comodo. Il fenomeno UFO infatti fu talmente marcato, che i tanto famosi e letti Pulp Magazine e fumetti di stampo super-eroistico come la Detective Comics o l'Action Comics, letti e riletti in continuazione, iniziarono a perdere molti lettori, che erano sempre più interessati a seguire l'evolversi del fenomeno dei dischi volanti.

Il Robertson Panel tuttavia, suggerì addirittura di controllare le attività dei primi gruppi ufologici privati, che all'epoca stavano timidamente nascendo. Per il comitato infatti, i gruppi ufologici privati di studio, erano un bel problema, perché a quanto pare le masse erano condizionate dai loro giudizi in merito al fenomeno, e per questo dovevano essere "lavorati". Si affermò, addirittura, che il comportamento dei gruppi ufologici era in realtà irresponsabile e non si nascondevano possibili "usi sovversivi" su di essi.

Infine, si concluse anche che:

Le agenzie nazionali addette alla sicurezza intraprendano passi immediati per privare gli Oggetti volanti non identificati dello status speciale che è stato dato loro e dell'atmosfera misteriosa che hanno purtroppo acquisito.

Sebbene non tutte le manovre d'azione furono attuate realmente dai vari enti governativi, fu un dato di fatto che subito dopo il Robertson Panel, il progetto Blue Book iniziò ad abbassare il suo livello qualitativo di studio, portandolo alla chiusura definitiva tempo dopo.

In definitiva, come anche confermato da Allen Hynek, successivamente nel 1972, e anche dagli ufologi Lawrence Fawcett e Barry Greenwood, il Robertson Panel era solamente un comitato atto alla propaganda politica, alla disinformazione del fenomeno UFO, non alla sua reale comprensione, con utilizzo di metodo scientifico, anzi, tutt'altro.

sabato 4 febbraio 2012

Il Dossier UFO in Belgio, 1989-1990.






Fotografia scattata durante la primavera del 1990,
studiata dalla Royal Belgian Air Force e ritenuta autentica.
Dalla fine del 1989 alla primavera del 1990 centinaia di segnalazioni di oggetti luminosi, spesso descritte come imbarcazioni a forma triangolare furono registrate in Belgio. L'avvistamento più spettacolare ebbe luogo la notte del 30 Marzo del 1990. Migliaia di testimoni videro uno o più UFO volare a bassa quota con luci lampeggianti al centro.

L'Air Force Belga inviò due F-16 per intercettare gli UFO, i quali erano stati rilevati e monitorati da diverse stazioni radar della NATO. Anche i piloti dei Jet potevano vedere gli oggetti sia sui loro radar che a occhio nudo. L'aereo F-16 all'epoca era tra i Top Jet intercettori del mondo e furono completamente surclassati dagli oggetti triangolari. Non solo potevano accelerare a velocità incredibili, potevano volare anche ad una velocità inferiore alle trenta miglia orarie, ma potevano cambiare altitudine quasi istantaneamente, Ad un certo punto, per esempio, una Base Aerea Belga traccio' uno di questi oggetti tramite il radar mentre in meno di un secondo calò di altitudine di 4.000 piedi. E' quasi un miglio. Il Belga Air Force Capo delle Operazioni, il Colonnello Wilfried De Brouwer aggiunse: "Vi era una logica nei movimenti degli UFO".

A chi appartengono questi velivoli triangolari? Nonostante che nessun aereo perfettamente triangolare esiste ufficialmente, molti sospettarono che si trattava di un progetto segreto americano. I Belgi si informarono e fu risposto che nessun aereo USAF era operativo in quel periodo in quella zona. Fu difficile stabilire la verità.


Tracciamento radar di un UFO rilvato dam F-16 la notte
del 30-31 Marzo 1990.


Il Maggiore P. Lambrechts dell'Air Force Belga affermò che queste imbarcazioni non parevano essere americane. La sua "Relazione sulle osservazioni degli UFO durante la notte tra il 30 e 31 marzo del 1990" comprende una cronologia dettagliata degli eventi e scarta svariate ipotesi. Secondo Lambrechts:

"La velocità misurata in quel momento e gli spostamenti alle varie altitudine esclude l'ipotesi secondo cui aerei furono scambiati per UFO. Si muovono lentamente, in alcuni momenti le manovre differiscono da quelle degli aerei. Anche se fu superata più volte la velocità del suono nessuno "botto" fu sentito. Nessuna spiegazione può essere data,

Se questi triangoli erano americani, nessuna richiesta fu fatta dall'Air Force al Governo Belga per una qualche missione, come sarebbe stato logico fare. Rimane a tutt'oggi una sfida spiegare le prestazioni degli UFO belgi.


Tracciamento radar di un UFO rilvato dam F-16 la notte
del 30-31 Marzo 1990.

Documento 1 del Dipartimento della Difesa USA

Documento 2 del Dipartimento della Difesa USA

Documento 3 del Dipartimento della Difesa USA

Documento 4 del Dipartimento della Difesa USA

Documento 5 del Dipartimento della Difesa USA

Lettera inviata a tutto il personale del 96° Wing Group riguardo ai rapporti degli avvistamenti degli oggetti triangolari












 E che dire oggi?

In questi ultimi decenni è diventato difficile ottener rapporti sugli UFO tramite le agenzie governative degli Stati Uniti. Ciò non significa che non ci sono più incontri tra militari americani e gli UFO, è solo che le documentazione dettagliate non vengono facilmente rilasciate.

Per esempio sappiamo di un avvistamento UFO ebbe luogo nel 1996 presso la Griffis Air Force Base nello stato di New York. Il ricercaore John Greenwald inviò richiesta al FOIA (Freedom of Information Act) per farsi mandare gli insoliti avvistamenti avvenuti presso lo United States Space Command della Base Aerea di Peterson e ha ricevuto solo una sintesi di relazioni. Gli avvistamenti coprivano il periodo dal 1995 al 1996, tutti in forma concisa:

"16 Maggio 96 - 0800Z. Ricevuta la chiamata di un avvistamento UFO avvenuto A Griffis AFB NY. Quattro militari di truppa hanno osservato una luce arancione appena sopra i pali della linea elettrica. Avvistamento durato 5 minuti. Segnalati tramite conr/NEADS".

L'incontro di Griffis non è assolutamente spettacolare, tutta via dimostra che l'Air Force continui ad avere interesse ed avvistare gli UFO.

Molto più interessante fu il tentativo fallito da parte di Jet F-16 di intercettare un UFO nei pressi di Washington DC, durante la notte del 25-26 Luglio 2002. molti testimoni telefonarono alla stazione radio locale e l'incidente fu ripreso anche brevemente dal Washington Post. Parlai con il primo testimone di persona, un ufficiale di polizia in pensione Gary Dillman, che mi disse di aver visto 4 caccia F-16 che furono facilmente superati da alcuni oggetti. Lasciarono la zona, ma poco dopo due F-16 riapparvero inseguendo un unico UFO. Più tardi, altri testimoni videro 2 F-16 rincorrere un oggetto bluastro che con facilitò distanziò i due velivoli.

Un portavoce dell'Air Force disse al Washigton Post che l'UFO era stato monitorato anche dai radar dell'Air Force, ma scomparve. Tuttavia l'Air Force allegramente commento che ci potevano essere tutta una serie di scenari, ma non sappiamo cosa fosse...

L'incidente di Rendlesham






Lt. Col Charles Halt dell'USA
L'incidente di Rendlesham Forest rimane tra i più importanti casi UFO di sempre. Si trattò di un atterraggio di un velivolo sconosciuto vicino a due basi aeree in Gran Bretagna, fu testimoniato da molti militari americani, ed è supportato da documentazione militare. Inoltre nell'aerea erano presenti armi nucleari, un fatto negato dalle autorità per anni, ammesso in seguito. I critici sostengono che il caso rimane controverso, perché i sostenitori non concordano su alcuni dettagli importanti. Altri invece hanno sostenuto che l'avvenimento ha delle spiegazioni banali.. Inoltre, la confusione ha afflitto il caso, come ad esempio le date esatte in cui si è verificato.

Un grande sostegno al caso proviene dai documenti redatti dal vice comandante della Base il tenente colonnello Charles Halt. E' stato redatto a memoria alcune settimane più tardi, lasciando punti interrogativi, forse date errate degli eventi. Tuttavia, incredibili dettagli sono emersi da tanti testimoni, molti dei quali corroborati, ed è chiaro che qualcosa di straordinario e' accaduto.

Verso le prime ore del 26 Dicembre 1980, due pattuglie della polizia di sicurezza USAF videro delle luci inconsuete al di là del cannello posteriore presso al Britain RAF Woodbridge. Partendo dal presupposto che poteva essere un velivolo in difficoltà, tre poliziotti furono incaricati di procedere a piedi per indagare.

Secondo la relazione di Halt (che attribuiva questa osservazione alla sera seguente), fu notato un oggetto splendente e di forma triangolare nella foresta. L'UFO era lungo circa 9 metri e alto 6 metri, emetteva una potente luce bianca. "Pulsava con una luce di colore rosso in cima e bianca e blu sotto. L'oggetto era poggiato a terra tramite 3 piedi".

Mano mano che la pattuglia si avvicinava, l'oggetto pareva spostarsi indietro verso una fattoria vicina, causando disturbi per gli animali. Quindi scomparve verso il cielo. Un'ora dopo, l'oggetto fu di nuovo avvistato nel cielo. Il giorno dopo, gli investigatori recatosi nel luogo dell'atterraggio videro le tracce e le depressioni del terreno dove si era posato l'oggetto. Più' tardi la sera Hait ed i testimoni videro una luce rossa che si muoveva e che pulsava. Ecco la descrizione:

"Ad un certo punto apparve un oggetto che rilasciava particelle apparentemente incandescenti, poi l'UFO si divise in 5 distinti oggetti bianchi per poi scomparire. Subito dopo 3 luci luminose come stelle furono notate nel cielo. Due oggetti a nord e uno a sud, erano a circa 10 gradi fuori dall'orizzonte. Gli oggetti si spostavano molto rapidamente, con movimenti netti ad angolo. Le luci erano rosse, verdi, blu. L'oggetto a sud e' rimasto visibile per due o tre ore, pareva rilasciasse raggi verso il basso, come un flusso di luce.

Esiste inoltre uno straordinario registrazione audio su nastro (che copre diverse ore) fatta mentre Halt e il suo team stavano indagando nella foresta durante la seconda notte.Inoltre il personale militare intervistato separatamente riferivano le medesime versioni.

Un fatto importante che emerse è che l'oggetto si era mostrato in volo sopra gli uomini di Halt. Si librava immobile, brillava e lanciava misteriosi raggi laser verso il basso su tutto il bosco e sul RAF Woodbridge.

Con le parole di Halt,

"E' una sorta di danza nel cielo che invia fasci di luce… cadono in diversi posti nella base… Personale disclocato vicino alla zona degli armamenti hanno segnalato anch'esse le luci…. (il raggio) rimase per circa 5-10 secondi e così come arrivò scomparve…"

Non solo ma nel 1993 Halt disse agli investigatori che questi raggi erano ddiruttra penetrati attraverso le travi di acciaio, nella terra e nel cemento dei bunker dove erano segretamente custodite le armi nucleari. Vista la storia degli UFO e la vicinanza alle armi nucleari, è certamente plausibile.

Con il passare degli anni, l'importanza del caso di Rendlesham Forest ha continuato a crescere, non solo come incontro UFO come tanti, ma uno dei casi più importanti di sempre. Il ministero della Difesa Britannico per anni, facendo disinformazione e mantenendo il silenzio, dichiarò seccamente che Rendlesham non aveva alcuna importanza per la difesa.


La nota redatta da Halt

La zona dell'atterraggio


La zona dell'atterraggio coni punti dove l'ufo poggiava al suolo

L'area dove si svolsero i fatti

Schizzo fatto dai poliziotti che avvistarono l'ufo fatto per l'USAF

Altro schizzo dell'oggetto avvistato

" Intrusi " nell'Air Force Base di Wurtsmith nel 1975

Wurtsmith Air Force Base
Nei mesi di Ottobre e Novembre del 1975, un'altra straordinaria serie di violazioni dello spazio aereo ebbero luogo, questa volta lungo tutta la frontiera del Nord degli Stati Uniti, e coinvolsero diverse basi militari dal Montana al Maine. Incursioni dello spazio aereo si registrarono anche nel 1976. Fino ad oggi questi eventi risultano inspiegabili, in senso convenzionale.

La sera del 31 Ottobre 1975 a Wurtsmith presso la Base Aerea nel Michigan, un aviatore apparire delle luci in volo a bassa quota, forse un elicottero, vicino alla zona sud del perimetro della base che si dirigevano verso ovest. L'oggetto aveva una luce davanti e due dietro. L'oggetto volava silenzioso.

Poco più tardi, altri testimoni videro delle luci verso il lato occidentale della base. Le luci tornarono verso nord e scesero di altitudine. Poi si persero le tracce, anche se qualcuno sostenne di sentire in lontananza come un rombo di elicottero, che si perse a distanza.

Poi per tre volte nello spazio di 11 minuti, la polizia di sicurezza riferì che un oggetto senza luci - forse un elicottero - entrò nella base volando molto basso sopra l'area di stoccaggio delle armi. Il personale radar pipì oggetti volare a bassa quota nella zona. Al perimetro nord della base uno dei velivoli accese le luci.

Un aereo Stratotanker KC-135 era in volo sulla base in quel momento. Gli fu ordinato di intercettare e identificare l'oggetto o gli oggetti. L'equipaggio registrò quella che sembrava essere un solo UFO a 35 miglia a sud della base. Tuttavia ben presto si resero conto che gli oggetti erano due e comunicarono che avevano luci lampeggianti irregolari. Le rilevazioni radar non poterono durare più di 10 secondi e ogni volta che provavano ad avvicinarsi le luci si spostavano.

L'equipaggio perse definitivamente il contatto presso Saginaw Bay. Quattro anni più' tardi il navigatore precisò:

"Sulla via del ritorno, rilevammo l'UFO di nuovo a ore 8. Si girò e proseguì ad inseguirci. Infine cambio' direzione e l'UFO si diresse nella zona della baia. So che questo può sembrare pazzesco, ma abbiamo stimato che l'UFO viaggiava a 1.000 nodi ( 1852 Km/h ). Abbiamo proseguito in direzione della baia fino al RAPCON (radar). Ci chiamarono e ci dissero che l'UFO si trovava a 4 o 5 miglia sulla costa viaggiando in direzione ovest. Ci hanno indicato dove era presente l'UFO, ma a qual punto avevamo poco combustibile e fummo costretti a tornare a Wurtsmith. Ricordo che mentre ci stavamo avvicinando vedemmo di nuovo le luci vicini all'area di Stoccaggio delle Armi. Una settimana dopo discutemmo dell'incidente, e il Capitano Higgenbotham fu interrogato dal OSI (Office of Special Investigation) e gli fu detto di non discutere più dell'incidente.

Poteva un elicottero avere quella tecnologia? In caso affermativo, l'oggetto avrebbe superato le prestazioni di molto del più avanzato elicottero del mondo: l'Apache che all'epoca era solo un prototipo. Ancora oggi l'AH-64 Apache non e' in grado di eguagliare le prestazioni rilevate. E ancora una volta ci si pone la domanda chi e' responsabile di queste azioni?


L'AH-64 Apache



Rapporto Dipartimento della Difesa 1

Rapporto Dipartimento della Difesa 2

venerdì 3 febbraio 2012

1971: I RADAR AVVISTANO FLOTTA DI UFO

Nel settembre del 2006 un esperto della RAF  ha rivelato come hanno tracciato una intera flotta di "astronavi" sul radar militare, ma il Ministro della Difesa gli disse di stare in silenzio. Il Comandante Alan Turner, di 64 anni, (foto a sinistra) ha rivelato l'intercettazione sugli schermi di 35 vascelli super-veloci.

Turner (Wing Commander), che è stato capo operatore del sistema radar della RAF per 29 anni, ha detto che le navi erano in precisa formazione e si muovevano tra i 3000 e i 60000 piedi a circa 300mph.
Incredibilmente, a distanza di secondi uno degli UFO poteva sparire dal radar, per essere rimpiazzato poco dopo da un vascello identico.

Il Comandante Turner ha detto che sei radar militari, oltre agli operatori di Heathrow, hanno rilevato gli UFO a est di Salisbury Plain e hanno compilato rapporti sul fenomeno inspiegabile nel 1971. L'ufficiale della RAF ha persino disegnato una mappa che descriveva il loro volo tra punti chiave come la base Lyneham della RA, Wilts e il trasmettitore per la navigazione aerea a Brookmans Park, presso Herts.

Tre giorni dopo, il Ministro della Difesa ha visitato la RAF e ha istruito lo staff di "non parlare mai dell'incidente". Il Comandante Turner, che si è ritirato dalla RAF nel 1995, ha detto:

"Gli UFO sono un fatto, li ho rilevati sui radar militari"

"Quello che ho visto va contro la logica ed è stato straordinario."

"Non ero solo io" "Più di 30 paia di occhi dello staff della RAF e degli operatori radar all'Heathrow Airport hanno visto la stessa cosa.

"E' arrogante credere che siamo i soli nell'universo."

Il Comandante continua: "Ho capito istantaneamente che non era un convoglio di aerei militari."

"Gli unici aerei con questa capacità di salita erano gli aerei supersonici, ma non in grado di mantenere tale perfetta formazione."

"Inoltre fanno molto rumore"

Il Comandante Turner, ha vinto un MBE nel 1984, e parlerò come ospite alla conferenza Close Encounters di Pontefract, West Yorks, il mese successivo. Philip Mantle, di UFO Data magazine, disse: "La sua testimonianza è eccezionale."


immagine risalente agli anni '60 relativa ad una avvistamenti di flottillas UFO a largo delle Bermuda






http://www.thesun.co.uk/sol/homepage/news/ufos/article1682846.ece 

mercoledì 1 febbraio 2012

L'incidente di Malmstrom del 1967

La Malmstorm AFB
Alle prime ore del mattino del 16 Marzo 1967 presso l' Air Force Base di Malmstorm nel Montana si verificò uno degli eventi più straordinari nella storia militare degli incontri UFO. Sotto il cielo parzialmente nuvolo del Montana, un aviatore con l'Oscar Flight Launch Control Center (LCC) vide un oggetto simile ad una stella che viaggiava a zig-zag sopra di lui. Poco dopo apparvero una luce più grande ed una più piccola che si comportavano in maniera simile. L'aviatore chiamò il suo sottufficiale e i due uomini riuscirono a vedere le manovre "impossibili" delle luci. Il sottufficiale telefonò al suo comandante, il Capitano Robert Salas, che si trovava sotto terra presso il centro di controllo dei lanci. "Grande" disse Salas. "Osservale e fammi sapere se si avvicinano".

Pochi minuti dopo, il sottufficiale chiamò ancora una volta, gridando che un UFO rosso incandescente era poco fuori il cancello. "Che cosa volete che facciamo?" Chiese il sottufficiale. Salas disse lui di mettere il sito in sicurezza, e che stava per telefonare al Comandante della Base. "Signore" replicò il sottufficiale, "Sto andando ora", uno dei ragazzi è ferito.

Prima che Salas poté chiedere circa il ferimento, il S.U. aveva riagganciato. L'uomo non fu ferito in maniera grave, però fu trasportato via da un elicottero della Base. Salas svegliò il suo comandante, il tenente Fred Meiwald e lo informò. Mentre accadeva questo i missili si disattivarono (il cosiddetto NO-GO) e in breve tempo si disattivarono tutti.

A venti km di distanza presso l'Echo-Flight Launch Facilities, lo stesso scenario si presentò. Il primo Tenente Walter Figel il Vice Comandante dell'installazione Missile Combat Crew, fu presente quando uno dei missili Minuteman si disattivò. Chiamò il sito missilistico ed apprese che un UFO era presente sopra la locazione. Come Salas, Figel dubitò della storia. Ma poco dopo, dieci missili balistici intercontinentali in rapida successione andarono nello stato di "NO-GO" In pochi secondi il sito era completamente disabilitato.

Squadre di intervento furono mandate presso le strutture di lancio, sulle quali erano già presenti le squadre di manutenzione. Figel non disse che un UFO era presente in zona. Ma all'arrivo dei militari specializzati tutti riferirono di vedere UFO stazionari sopra le installazioni.

I missili rimasero inattivi per la maggior parte della giornata. Nessuna investigazione dell'Air Force e né test di laboratorio fatti presso gli Stabilimenti della Boeing di Seattle riuscirono a spiegare il motivo dell'arresto. Secondo il capo ingegnere della Boeing "non c'era nessuna spiegazione tecnica" che poteva spiegare l'evento. " Gli UFO non fecero parte di questa analisi.


Il rapporto della difesa che conferma gli eventi di Malmstorm

Il Capitano dell'Air Force Robert Salas testimone
chiave per l'evento UFO di Malmstorm nel 1967.

"Intrusi" nella Minot Air Force Base nel 1966

La Minot Air Force Base
Vi fu una grande ondata UFO negli Stati Uniti durante la metà degli anni '60. Ciò causò un bel po' di pubblicità, gli interessi del Congresso e l'eventuale studio degli UFO da parte dell'Università del Colorado con la speranza di risolvere la questione una volta per tutte. Anche se la Commissione del Colorado doveva avere pieno accesso ai report classificati sugli UFO, in pratica ricevettero ben poco per le indagini.

Uno dei tanti rapporti classificati che riuscì ad emergere riguardava un caso avvenuto alla Air Force Base di Minot nel Nord Dakota il 24 Agosto 1966. Quella notte, un aviatore via radio riferì di una luce multicolore vista molto in alto nel cielo. Una squadra si recò in posizione e confermò che si trattava di qualcosa di sconosciuto. In seguito videro un secondo oggetto bianco transitare davanti alle nubi. Il radar della base registrò tutto, l'oggetto era a 100.000 piedi (quasi una trentina di km). L'UFO si alzò e scese più volte, ed ogni volta che scendeva un ufficiale capo di una serie di missili si accorse che la sua trasmissione radio si interrompeva come una scarica elettrostatica. In seguito l'oggetto fu visto atterrare ad una quindicina di miglia a sud della zona. L'Air Force allertata inviò sul luogo una squadra per controllare. Secondo il rapporto i militari videro che l'oggetto era quasi appoggiato a terra. Il rapporto ufficiale:

"Quando la squadra era a circa 10 miglia dal luogo dell'atterraggio, un energia statica interruppe i contatti radio con la Base. Cinque o otto muniti più tardi, la luce diminuì e l'UFO decollò. A quel punto un altro UFO fu notato sia visivamente che dal radar. Il primo decollato passò sotto il secondo. Anche il radar registrò la manovra. Il primo proseguì verso nord e il secondo scomparve con un bagliore rosso".


Il rapporto Minot

L'ufo fu visto anche dai radar della base

1951 Report dell'Intelligente USAF

Un caccia F-51 "Mustang"
Questo rapporto descrive un incontro molto ravvicinato il 9 Luglio 1951 tra un UFO e il pilota di un F-51 aereo da caccia della Base Aerea do Lawson in Georgia. Il pilota, un veterano della Seconda Guerra Mondiale, descrisse dettagliatamente nella sua relazione questo incontro.

"L'oggetto descritto piatto nella parte superiore e inferiore, di fronte appariva avere bordi arrotondati e leggermente smussati. Pareva essere rotondo e girava in senso orario.. Non sembrava essere in alluminio. Solo un oggetto osservato. Era bianco solare. Nessuna scia di scarico dei vapori o sistema di propulsione visibile Viaggiava ad una velocità tremenda. Il pilota lo vide ad una distanza di 300 o 400 piedi e pareva essere 10 o 15 piedi di diametro. Il pilota sentì un rumore come un "BUMP" quando l'UFO passò sotto il suo aereo. Il pilota era considerato da tutti altamente affidabile, maturità di giudizio e un osservatore credibile"


Lawson Air Force Base

Pagina 1 della relazione

Pagina 2 della relazione