mercoledì 5 settembre 2012

Combattimento aereo sui cieli del Perù

L'11 di aprile del 1980 alle 7 e 15, 1.800 persone si trovavano in formazione alla base aerea di La
Hoya, ad Arequipa.

Tutti ebbero modo di osservare un oggetto stazionario nel cielo di forma circolare, che somigliava ad un pallone, alla distanza di circa 5 km ed alla quota di circa 600 metri. Era luminoso perché riflettevala luce del sole.

Il Comandante della mia Unità impartì al tenente Osca Santa Marìa Huertas il comando di decollare ai comandi del suo Sukhoi 22 per abbattere l'oggetto sferico, dato che si trovava senza permesso in uno spazio aereo proibito e temevano un'azione di spionaggio.

Si avvicinò all'oggetto ed esplose 64 colpi da 30 mm; alcuni di tali colpi ricaddero a terra, ma altri centrarono in pieno l'oggetto, ma senza alcun effetto.
I colpi non rimbalzarono, ma furono probabilmente assorbiti dall'oggetto.
La cortina di colpi che esplosi, in forma di cono, avrebbe normalmente distrutto qualsiasi oggetto
che si trovasse sul suo percorso.

L'oggetto allora cominciò ad allontanarsi dalla base salendo in verticale. Arrivato alla quota di 30
mila piedi si arrestò bruscamente, obbligandolo a passargli di lato, dato che si trovava a soli 500
metri di distanza da lui.

Fece allora un tentativo di attaccarlo dall'alto, ma proprio nel momento in cui lo aveva inquadrato
nel mirino ed era pronto a sparare, l'oggetto salì bruscamente in verticale, evadendo l'attacco.

Per altre due volte riuscii ad inquadrarlo nel mirino quando si era fermato, ma in entrambi i casi
schizzò via all'ultimo istante prima che potesse aprire il fuoco.

Decise allora di salire a piena potenza per arrivare molto al di sopra dell'oggetto, ma anch'esso cominciò a salire, quasi in parallelo con il suo aereo.

Quando superò i 19 mila metri, l'oggetto si fermò. Fu allora che riuscii ad avvicinarsi a circa 100
metri da esso.

L'oggetto aveva un diametro d'una decina di metri, la superficie presentava un aspetto smaltato, con una cupola di colore crema su una base metallica ampia e circolare. Non aveva motori, impennaggi, finestre, antenne; era sprovvisto di tutti i tipici componenti degli aerei, e senza alcun sistema di propulsione visibile.

Fu allora che si rese conto che non si trattava di un dispositivo per lo spionaggio, ma che era un
UFO, qualcosa di completamente sconosciuto.

Oramai era rimasto quasi più combustibile, quindi non poteva attaccare ne' manovrare il suo aereo, né tantomeno fuggire ad alta velocità ed iniziò ad avere paura. Pensò che quella poteva essere la sua fine.

Riuscii comunque a calmarsi e chiese alla base che inviassero un altro aereo; gli venne risposto di no,
perché era troppo alto, e che doveva semplicemente rientrare.

Dovette scendere planando a causa del poco combustibile rimasto, seguendo una traiettoria a zig-zag
per evitare di essere attaccato, e controllando continuamente gli specchietti retrovisori per assicurarsi
che l'oggetto non lo seguisse, ma non successe nulla.

Trascorsi 22 minuti manovrando contro l'oggetto; una volta atterrato, questo rimase stazionario sulla
base per altre due ore, e fu osservato da tutti coloro che si trovavano nella base.

Un documento del Ministero della Difesa degli Stati Uniti intitolato “UFO avvistato in Perù” descrisse l'evento, affermando che l'origine dell'oggetto era sconosciuta...

Il tenente Oscar Santa Marìa Huertas

ricostruzione dell'avvistamento

Sukhoi SU-22



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