mercoledì 31 agosto 2011

Mistero su UFO avvistato in Cina da piloti nei cieli di Shanghai


xiaoshan_ufo21.jpgE' fitto il mistero su un oggetto volante non identificato che e' stato avvistato sabato sera nel cielo di Shanghai. Secondo quanto riferisce lo Shanghai Daily, diversi piloti hanno riferito alla Commissione per il traffico Aereo di aver notato un grande oggetto circolare di colore bianco.
Nessun volo tuttavia e' stato ritardato o ha subito cambiamenti. "Quando il nostro aereo e' uscito dalle nuvole - ha raccontato un pilota su un microblog - ho visto questo enorme oggetto che si trovava a circa 10.700 metri di altezza e che diventava sempre piu' grande man mano che passava il tempo".
"All'inizio - ha proseguito il pilota - pensavo fosse una mia illusione ottica ma poi anche il mio copilota ha detto di aver visto la stessa cosa; circa 10 piloti hanno poi detto di aver visto lo stesso oggetto". Nel frattempo anche a Pechino molte persone hanno riferito di aver visto un oggetto volante nel cielo nello stesso momento in cui veniva avvistato a Shanghai (guarda anche l'UFO "registrato" da Channel 4).
"La bianca e grossa bolla bianca che e' apparsa nel cielo per poi scomparire dopo poco - ha commentato Yu Jun, ex editore di una rivista scientifica e appassionato di astronomia - credo non sia stata solo un fenomeno astronomico ma qualcosa che e' successo intorno alla terra, causato forse dal lancio di satelliti o di razzi".
Ma Jing, un ingegnere dell'Osservatorio Astronomico nazionale, ha fatto sapere di aver fatto delle foto all'oggetto mentre saliva nel cielo espandendosi. Secondo Zhang Xiang, funzionario del Planetario di Pechino, la bolla potrebbe essere stata causata da sostanze emesse da dispositivi militari o da satelliti. Alcuni astronomi hanno aggiunto che l'oggetto potrebbe avere a che fare con un satellite andato perduto.
La China News Service ha riportato la notizia che un satellite russo, l'Express-AM4, e' scomparso dopo il decollo giovedi' scorso. Intanto su internet si diffondono le foto della bolla bianca dietro i grattacieli di Shanghai mentre la settimana scorsa l'avvistamento di un oggetto volante non identificato ha obbligato alla chiusura per oltre un'ora l'aeroporto di Chongqing.

http://mysterium.blogosfere.it/2011/08/mistero-su-ufo-in-cina-avvistato-da-piloti-nei-cieli-shanghai.html

martedì 23 agosto 2011

Ex generale turco in tv: "Nel 1983 vedemmo degli UFO"

Un incontro ravvicinato tra otto caccia dell'aeronautica turca e alcuni oggetti volanti non identificati avvenuto nel maggio 1983 nei cieli della Turchia è stato rivelato da un generale in pensione che all'epoca era pilota. A parlare dell'episodio, durante un acceso dibattito televisivo sul tema degli Ufo, è stato l'ex generale Erdogan Karakus. L'avvistamento, ha ricordato il militare, avvenne mentre insieme con altri sette compagni di squadra stava effettuando un'esercitazione sulla provincia occidentale di Balikesir ed era diretto nella località meridionale di Adana.
"Gli Ufo galleggiavano nell'aria grazie ad una tecnica a noi sconosciuta", ha detto Karakus, quando vennero visti da uno dei piloti. Gli oggetti volanti accompagnarono la squadriglia aerea per circa 15 minuti "ed io avvisai un pilota di non avvicinarsi in quanto quegli oggetti non assomigliavano ad aeroplani", ha detto l'ex generale.

"Intanto uno dei miei amici aveva spento le luci dell'aereo. A questo punto gli Ufo si sono avvicinati al terzo caccia (della fila). Poi si sono spostati in direzione del secondo quando anche il terzo spense le sue luci", ha aggiunto Karakus secondo il quale, quando egli stesso guardò in direzione di un Ufo che volava alla sua sinistra, riuscì a vedere soltanto un raggio di luce gialla. "Dopo di che scomparvero all'improvviso".

Anche le torri di controllo degli aeroporti di Istanbul, Ankara e Konya intercettarono gli Ufo sui propri radar, ha concluso l'ex generale. Sull'incidente i piloti turchi stilarono un rapporto che, secondo Karakus, "probabilmente venne inviato alla Nasa".

lunedì 22 agosto 2011

L'astronauta Musgrave vide un UFO

Secondo quanto riportato dai siti di OpEdNews e AgoraCosmopolitan un astronauta statunitense fu testimone dell'incontro con un UFO dalla forma di disco. I particolari di questa notizia sono stati divulgati da Clark C. McClelland, che è stato componente del MUFON (Mutual UFO Network) dal 1958 al 1992. L'evento sarebbe accaduto durante la missione STS-80 ed ha coinvolto lo Space Shuttle Columbia. Secondo dei rapporti interni della NASA - e confermati dal dottor Story Musgrave, membro dell'equipaggio (grado Specialista di Missione) a bordo della missione STS-80 - un UFO a forma di disco, molto più grande della navetta statunitense, apparve improvvisamente sotto il velivolo USA.
In quel momento, lo Space Shuttle Columbia stava mantendendo una altitudine di 190 miglia nautiche sopra la Terra. Musgrave ha ammesso che, nonostante avesse avuto una buona visione dell'oggetto, non è riuscito ad identificarlo. Poteva essere qualsiasi cosa, che poteva collegarsi alle caratteristiche delle migliaia di oggetti che orbitano attorno alle navette spaziali (bulloni, detriti, particelle di ghiaccio), ma aveva una caratteristica non riscontrata in altri oggetti comuni: l'UFO apparve dal "nulla".
Secondo Musgrave, l'UFO ha poi volato attraverso le nuvole, procedendo da destra verso sinistra e lasciando sbigottiti gli altri membri dell'equipaggio. L'oggetto sembrava ruotare su stesso, in senso antiorario e sembrava avere dimensioni considerevoli che andavano dai 50 piedi ai 150 piedi di diametro (ossia tra i 15 e i 46 metri circa). La missione STS-80 avvenne il giorno 19 novembre 1996, era composta in totale da cinque membri dell'equipaggio e fu la missione più lunga in assoluto (17 giorni, 15 ore, 53 minuti, 18 secondi.). Una volta sceso a terra, Musgrave fu interrogato a seguito dell'incontro con l'UFO. Secondo il rapporto, lo scienziato rivide la registrazione video dell'incontro tra il Columbia e l'UFO.
L'oggetto discoidale apparve all'improvviso, sembrava fosse controllato in maniera intelligente, cambiò la sua direzione di volo e - cosa più snervande di tutto -, sembrava seguire la traccia del volo del Columbia e del suo equipaggio. Dopo la missione, lo scienziato si ritirò dalla NASA. Non solo era convinto dell'esistenza di vita extraterrestre, ma questa è presente qui sulla Terra. Da allora Musgrave ha cominciato la sua personale missione di divulgazione. In un recente giro di conferenze, ha effettuato una presentazione di astronomia. Alla fine della lezione, ha proiettato sul grande schermo una diapositiva che mostrava una ricostruzione di un famigerato alieno "Grigio" ( presunto extraterrestre che sarebbe coinvolto nei casi di IR4 ). Allo sbigottimento del pubblico in sala, Musgrave ha risposto: "...ragazzi, questi sono veri. Ve lo garantisco".

Nel 1998 la Forza Aerea cinese inseguì due UFO

La Forza Aerea della Cina ha ammesso di aver inseguito due UFO nel 1998, ma alla fine non sono riusciti a stargli dietro. Nonostante ciò, i piloti hanno avuto una buona visione degli oggetti volanti e sono stati in grado di descriverne i dettagli. Questi eventi si sono verificati nel mese di ottobre 1998. A questi incidenti, sorprendentemente, sono stati testimoni un famoso scienziato aeronautico e un generale maggiore, ma questi misteriosi intrusi volanti sono stati monitorati anche dalle torri di controllo aeroportuali e notati da centinaia di persone che lavorano nell'ambito aeronautico.
I piloti dei caccia FT-6 e il personale di terra inizialmente videro come delle luci nel cielo, ma dopo descrissero meglio il fenomeno e parlarono di "sfere di fuoco incandescenti", dalle forme che ricordavano un "cappello di paglia" o un "fungo". Un pilota osservò che uno degli oggetti "era curvo nella parte superiore e piatto in quella inferiore. Sempre nella parte inferiore aveva delle file di luci, con un fascio luminoso che puntava verso il basso. Il tutto con una forma che ricordava un enorme cappello di paglia". I piloti salirono in azione di "scramble" fino a 12.000 piedi, mentre l'UFO salì a 20.000 piedi e scomparve alla loro vista e a quella dei radar aeroportuali. Aspetto curioso, lo stesso episodio avvenne qualche giorno dopo in un altra base della Forza Aerea Cinese.

Cile: "Gli UFO una seria minaccia aerea"

Rodrigo Bravo Garrido, un capitano e pilota del BAVE (acronimo spagnolo che sta ad indicare la sigla Aviation Brigade of the Chilean Army) ha appena pubblicato un nuovo libro dal titolo Ufologia Aeronautica, con il sottotitolo Un nuovo concetto di studi ufologici. Come evidenziato dal titolo, il libro tratta degli incontri tra piloti di aereo con gli UFO, discutendo in dettaglio un totale di 23 casi in cui i fenomeni aerei non identificati (UAP) sono stati riportati da piloti o dal personale del controllo del traffico aereo.
Undici casi si sono verificati in Cile e dodici in altri paesi (Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Colombia, Francia, Iran e USA). Il libro, con coautore il paleontologo Juan Castillo, è uscito in Cile lo scorso 4 novembre.
Il capitano Bravo non è una figura sconosciuta nell'ufologia americana e internazionale. Era uno dei molti funzionari che parlarono al famoso evento, tenutosi al National Press Club (NPC) a Washington DC nel mese di novembre del 2007, organizzato dal regista James Fox e la giornalista Leslie Kean. Bravo, in quella conferenza, delineò un paio di casi tra cui una "quasi collisione" con un aereo di linea Boeing 737 "mentre era nella sua fase conclusiva all'avvicinarsi alla pista di atterraggio presso l'aeroporto di El Tepual a Puerto Montt City" nel 1988, e un avvistamento radar visuale nel 2000. "L'equipaggio di un aereo cileno dell'aviazione dell'Esercito, che era in volo a sud di Santiago", ha dichiarato Bravo, "osservò un lungo oggetto di colore grigio brillante, a forma di sigaro. Volò in parallelo sul lato destro dell'aereo per circa due minuti e poi scomparve ad una velocità molto elevata". Questo oggetto fu rilevato dai radar del Centro di Controllo di Santiago che notificò il verbale dell'incidente all'equipaggio.
Il capitano Bravo è stato anche uno dei diciannove collaboratori che hanno scritto articoli apparsi nel recente libro best-seller di Leslie Kean dal titolo "Generals, Pilots and Government Officials Go On The Record". Bravo è l'unico ancora in servizio attivo. Quello che è interessante è che fu coinvolto con gli UFO come parte di un incarico ufficiale militare. Nel suo saggio presente sul libro di Leslie Kean dal titolo "La Ricerca Aeronautica del fenomeno UFO e il problema con la Scienza" il capitano Bravo scrive: "nel 2000, all'età di ventiquattro anni, mi addestravo per diventare pilota militare. Per la mia tesi, presentata l'anno successivo, mi fu assegnato di perseguire una ricerca sui fenomeni aerei anomali al fine di determinare il loro effetto e impatto sulla sicurezza aerospaziale".
Nella divisione aeronautica dell'Esercito Cileno, BAVE, aveva molti rapporti di piloti militari che descrivevano incidenti durante il volo che coinvolgevano fenomeni aerei che non corrispondevano al traffico aereo normale. Questi incidenti furono posti come una potenziale minaccia alla sicurezza aerea. "Più avanti nel mio saggio", prosegue Bravo, "dopo lo svolgimento delle mie indagini, conclusi con la mia ipotesi che gli UFO sono fisicamente reali e la loro presenza nei nostri cieli è concreta. Tuttavia, le difficoltà sorgono quando cerchiamo di studiare il loro comportamento, a causa della complessità del fenomeno e a causa della nostra incapacità di prevedere gli eventi UFO".
Ora Bravo ha ampliato la sua tesi in un libro completo, dove si possono analizzare in dettaglio 23 casi aeronautici e le loro implicazioni alla sicurezza del volo aereo. Egli critica, anche, sull'insufficienza di norme presente in molti ufologi che tendono ad accomunare tutti gli UFO "indiscriminatamente con la possibilità di vita extraterrestre". Ciò porta ad una "deviazione" della ricerca seria e porta, invece, "alla crescita di nuove ideologie, movimenti, culti e altro che inseriscono i fenomeni aerei anomali ancora più lontani dal loro contesto reale per motivi di lucro". Durante l'uscita del suo libro a Santiago, Bravo ha aggiunto che "la comunità scientifica ha evitato per decenni di occuparsi di questo argomento perchè chi indagava non aveva sufficiente conoscenza nell'interpretare i dati disponibili".
"Sebbene sia vero in molti casi, questa affermazione è un pò ingiusta, poichè, data la riluttanza di scienziati ed istituzioni ufficiali nell'avvicinarsi alla ricerca sugli UFO, gli ufologi stanno semplicemente riempiendo il vuoto, per il meglio o per il peggio", questo è stato il commento fatto dal giornalista ed ufologo Juan Andrés Salfate. "L'oggetto della discussione non ha paternità, il peggio che possa accadere è che si rimanga nel campo militare e scientifico", ha detto Salfate.
Sopra nella foto a sinistra il capitano Rodrigo Bravo e sulla destra l'ex governatore dell'Arizona Fyfe Symington
NUOVA CLASSIFICAZIONE DEGLI INCONTRI AEREI
In un nuovo sforzo per migliorare la qualità della ricerca, il capitano Bravo propone in Ufologia Aeronautica una estesa terminologia per i casi dei piloti, basandosi sulla famosa classificazione degli "Incontri Ravvicinati" del Dottor Hynek. Questi sono:
Incontro aereo di primo tipo, in cui un pilota, l'equipaggio e i passeggeri, così come il personale dell'ATC (Air Traffic Control) vedono solo una luce oppure un oggetto a una distanza relativa dall'aereo, che provoca allarme o disagio per l'equipaggio o al personale della struttura di controllo
Incontro aereo di secondo tipo, in cui oltre agli elementi sopra citati, l'oggetto o gli oggetti vengono rilevati dai radar di terra e da quelli aerei.
Incontro aereo del terzo tipo, in cui oltre alla presenza lontana o vicina dell'oggetto, si verifica una interferenza agli strumenti (aerei) di bordo, che costituisce un pericolo per il normale funzionamento del volo di un aereo.
Incontro aereo del quarto tipo è quello in cui, a seguito di tutti gli eventi sopra citati, un aereo è tenuto ad effettuare una manovra evasiva per evitare una collisione con l'oggetto osservato.
Incontro aereo del quinto tipo è quello in cui, a seguito di tutti gli eventi citati in precedenza, un aereo da caccia militare è obbligato ad avere un ingaggio con l'oggetto in questione.
IL CASO DI "NEAR COLLISION" DI PUERTO MONTT
Uno dei casi Cileni discussi nel libro del capitano Bravo è quello di una quasi collisione (near collision) tra un aereo di linea ed un UFO nel 1988 nei pressi dell'aeroporto di El Tepual a Puerto Montt, città nel sud del Cile. Secondo la nuova classificazione di Bravo si tratta di un AE-IV (dove AE sta per Aerial Encounter). In realtà il caso è stato rivelato molti anni fa in Informacion Aeronautica, la rivista ufficiale del Chile’s General Administration of Civil Aeronautics (DGAC, l'equivalente della FAA statunitense). Il rapporto e la trascrizione delle comunicazioni radio tra il pilota e la torre di controllo fu scritto dal controllore del traffico aereo Gustavo Rodríguez Navarro, che in seguito divenne segretario del CEFAA, comitato governativo cileno per lo studio dei fenomeni aerei anomali, che è sotto la supervisione del DGAC. L'incidente in questione si verificò il 1° giugno 1988 e coinvolse un Boeing 737, volo 045 (La045) della compagnia Chilean Air Lines (LAN) che si avvicinava all'aeroporto di El Tepual. Ecco sotto un estratto della comunicazione verbale radio ottenuta intorno alla mezzanotte tra La045 e ACC (Area Control Center):
La045: Puerto Montt Center, potete dirmi se avete un pò di traffico di fronte a voi?
ACC: Confermare che cosa?
La045: Proprio di fronte...ho un aereo proprio di fronte!
ACC: No, negativo.
La045: Senti, ho un aereo, ho una luce qui davanti, proprio sulla nostra traiettoria di volo.
Il controllore guardò fuori dalla finestra e vide infatti una "luce bianca in arrivo sull'aeroporto proveniente da nord". Seguì il percorso della luce per circa 5 minuti e ad un certo punto fu in grado di vedere l'oggetto da più vicino. "Questo oggetto arrivò a circa 1500 metri dalla mia posizione, sempre da nord e quando fu vicino lo vidi bene...osservai alcuni lampi di luce provenienti dalla parte inferiore, che illuminarono la parte inferiore o la base dell'oggetto. Ebbi l'impressione che la parte più bassa fosse piatta e con un aspetto metallico. Ipotizzai che fosse circolare e con un diametro di circa 60 metri". Nel frattempo, la comunicazione tra La045 e ACC stava diventando frenetica. Il pilota menzionò quattro volte la parola "ho avuto una quasi collisione" e il supervisore al controllo presso la Torre vide anche lui l'oggetto con un binocolo. Ecco un altro stralcio della trascrizione:
La045: Hai ancora il traffico in vista, o no?
ACC: Lo sto perdendo e secondo le...il radar non rileva traffico.
La045: Per il momento, io non...inoltre...non lo vediamo, ma era su una rotta di collisione con noi.
ACC: Lo vedo di nuovo.
La045: Ecco, lo vedo ancora, a destra, a destra, lo vedo!
Il volo La045 atterrò a Puerto Montt, senza ulteriori danni, il linguaggio del pilota sul nastro era disinibito, eccitato e con slang cileno, come quello di qualcuno che ha appena vissuto una intensa esperienza. Il fatto che l'UFO era simultaneamente osservato dall'equipaggio e da terra lascia pochi dubbi sul fatto che si trattasse di un oggetto reale.
Stiamo aspettando con impazienza di leggere gli altri casi che hanno coinvolto i piloti  e che sono discussi nel libro del capitano Bravo e si spera che questo nuovo utile sforzo scuota un pò le cose nel settore dell'aviazione e del mondo scientifico e porti ad ulteriori ricerche in questo importante settore.
La dichiarazione del capitano Rodrigo Bravo tenuta al National Press Club nel 2007 è scaricabile http://www.freedomofinfo.org/national_press_07/bravo_statement.pdf

http://www.openminds.tv/chilean-army-officer-ufo-book/

Documenti: "scramble" UFO su Cape Canaveral

Quello che vi propongo è uno dei tanti documenti declassificati negli anni sugli UFO. Il dispaccio risale al  5 maggio dell'anno 1961 (il caso invece avvenne un mese prima), proveniva dall'ATIC (Air Technical Intelligence Center) WPAFB (Wright - Patterson Air Force Base) e portava la firma (per accettazione) del Maggiore USAF Robert J. Friend e del Colonnello Philip G. Evans (delegato per i Componenti e la Scienza).
Il documento, reso noto tramite il FOIA (Freedom Of Informaction Act) americano, è uno dei tanti cartacei che fa parte dell'archivio del sottoscritto e del CUI (Centro Ufologico Ionico), che periodicamente verranno resi noti.
Il messaggio scritto sul documento si suddivide in due parti.
La prima parte afferma che "recentemente ci sono stati parecchi avvistamenti radar di oggetti volanti non identificati a Cape Canaveral durante la preparazione e il lancio di esperimenti missilistici. Il giorno 19 aprile 1961 (anche se la seconda cifra del giorno sul documento è quasi illeggibile), alle ore 22:00 circa (ora locale), 60 secondi prima del lancio del missile Polaris test numero 1352, un oggetto volante fu osservato sia sul radar FPS-8 a Cape Canaveral che sul radar FPS-20 del sito Patrick AC&W.
Una intercettazione fu tentata da un ADC F-102 (Vedi foto in apertura articolo) e il caccia intercettore agganciò il bersaglio sconosciuto per due minuti.
L'oggetto sconosciuto fece poi una manovra evasiva e scomparve preventivamente e definitivamente nel pieno dell'intercettazione".
La parte seconda del messaggio dichiara invece che "la possibilità che la Marina abbia condotto delle operazione nell'area, forse anche con possibili associazioni coordinate con le sperimentazioni, vale la pena considerarla".
Si richiede, alla fine del documento, accumulo di aggiuntive informazioni da trasmettere all'ATIC, dati che riguardano il coordinamento esistente tra Marina USA (Navy) e Aeronautica militare americana (Air Force), al di là degli avvisi normali, per il test a Cape Canaveral".
Fin qui l'importante documento, una delle migliaia di pagine, che attesta in maniera incontrovertibile e inequivocabile l'esistenza di oggetti volanti di ignota provenienza e natura, tecnologici e "intelligenti" (manovre evasive in caso di "scramble", intercettazione), sopra basi militari e missilistiche. E non sarà mica l'ultimo.
Articolo scritto da Antonio De Comite
Sotto le due pagine dei documenti declassificati dal FOIA

Anche in Europa un'Area 51?

La luce affondò nella foresta vicino a Farnborough, Hampshire, UK, mentre Hilary Porter e la sua famiglia tornavano a casa. "Nel mese di luglio del 1977, mentre viaggiavamo in un'area boschiva militare, ancora aperta al pubblico in quel periodo, fummo certi che qualcosa si fosse schiantato al limite del bosco", ha riferito Porter. Mentre si avvicinarono alla zona dove la luce era atterrata, i militari erano già lì.
"Vedemmo molti autobus dell'Esercito con i vetri oscurati, accompagnati da numerosi soldati in assetto da combattimento con fucili, tutti sparsi fuori sul terreno", ha riferito. "Non avemmo altra scelta che uscire da lì e tornare indietro".
Dopo un breve tragitto in auto si resero conto che il loro incontro non era terminato.
"Dopo aver percorso la strada per circa mezzo miglio, improvvisamente vedemmo due esseri umanoidi molto esili di circa 6 piedi d'altezza (nota redazione CUI un piede equivale a 0,304801 m), vestiti di bianco, tutti con casco in testa, che guardavano i soldati", riferisce Porter. "Improvvisamente gli esseri corsero giù in una radura e poi si smaterializzarono davanti a me e al mio ex marito".
Hilary si rivolse quindi a suo marito.
"Vieni fuori, qui è l'Inferno", gridò.
Mentre tornavano a casa, scossi, discussero su che cosa avevano visto e furono sicuri di essere stati testimoni dell'avvistamento di extraterrestri e del recupero di un UFO precipitato.
"La grande bruciatura rotonda sul terreno fu il regalo di cosa stesse succedendo", ha riferito, "questa zona è quella che ha avuto il più alto tasso di avvistamenti di UFO".
Nel 1977, a Farnborough c'era la sede della Royal Aircraft Establishment e Hilary è convinta che è anche il luogo dove l'Esercito prese il velivolo, che lei e suo marito videro abbattuto nel bosco.
Hilary pensa anche che qualcosa abbia seguito loro in casa.
"Nel giro di poche settimane, io e la mia famiglia soffrimmo molto di attività di poltergeist", ha detto Hilary.
Attività come secchi pieni di sassi riversati dai loro tetti a tarda notte, apparecchi che si accendevano e spegnevano, esplosioni di tazze e il rumore di zolle di sporcizia gettate contro le finestre.
"Eppure il giorno dopo non c'era nulla sul terreno", ha detto.
Poi videro la luce.
"All'inizio di settembre, un velivolo grigio-blu emettente fumo aleggiava nel cielo", dice Hilary. "Dalla mia casa, che si trova su una collina che domina questa zona, ho potuto vedere cosa stava succedendo in modo chiaro con l'aiuto del mio telescopio".
Dopo aver osservato il velivolo per 45 minuti, chiese al marito di guardare attraverso il telescopio.
"Improvvisamente l'oggetto cambiò colore in rosso sangue e le sue dimensioni divennero il doppio, poi improvvisamente si avviò nei pressi di una palude che fa ancora parte del campo di aviazione di Farnoborough. Mio marito prese il cannocchiale e si precipitò verso il campo di volo. Due ore dopo il velivolo era ancora lì, mentre guardava con il telescopio", ha detto Hilary.
Il marito tornò dopo quelle due ore.
"Il velivolo aveva almeno 20 metri di lunghezza, di colore rosso incandescente ed era auto-illuminato", riferisce Hilary. "E' stato sia a terra o in volo stazionario su di essa e ci sembrò che nel campo non ci fosse nessuna attività. Nessuno entrò o uscì dalla zona dell'atterraggio".
Hilary è convinta che l'oggetto che ha visto precipitare nel bosco era custodito nel campo d'aviazione, sede del British government’s Air Accidents Investigation Branch, e il velivolo rosso incandescente era alla ricerca di ciò.
"Questo posto è l'equivalente, a suo modo, della Wright-Patterson Air Force Base e, forse, una possibile Area 51 europea", ha detto. "Tutti i velivoli abbattuti, che siano aerei o UFO, vengono portati in questo posto per il ri-assemblaggio, in quanto questo è il sito britannico di recupero incidenti".

Argentina: caso di "missing time" in volo?

Correvano gli anni Settanta del secolo scorso e nella Base Aerea di Paranà Entre Rios, dove i voli di routine erano normali, erano ancora in servizio gli aerei Guarani della Fuerza Aerea.
Il caso che andiamo ad illustrare riguarda quello di un aereo militare che effettuò un volo da questa base, direzione Base Aerea di Moron, provincia di Buenos Aires, distante circa 500 chilometri.
L'aereo fu praticamente inseguito da un UFO, secondo le dichiarazioni del pilota, affermando che l'unica cosa che ricordava con sicurezza era un oggetto di forma ellittica, che non emetteva luce propria, però sembrava riflettere altre luci.
A un certo punto perse il contatto con la realtà: il pilota non sapeva dove si trovava, fin quando si sollevò nuovamente fino a 200 chilometri e riuscì a raggiungere e vedere l'UFO, che si allontanò dalla sua traiettoria ad alta velocità.
Apparentemente, gli unici momenti di lucidità furono quando il pilota ricordò l'UFO sia quando apparve, sia quando scomparve, però esiste un lasso di tempo in cui il pilota non ricordò nulla.
Successivamente il pilota fu ascoltato dal personale militare e furono effettuate sedute di ipnosi per far riemergere ciò che avesse visto, registrato nel suo inconscio, ma la sorpresa più grande fu che non fornì alcuna informazione, assolutamente nulla che potesse essere utile per sviluppare e chiarire cosa successe in modo più approfondito.

1994, l'Air France e l'UFO di 250 metri di diametro

Il caso che vi proponiamo è uno degli episodi più sintomatici e reali dello studio dell'Ufologia seria, un caso classico che di regola si dovrebbe portare in "mano" agli scettici, un caso difficilmente smontabile con spiegazioni convenzionali quali meteore, abbagli, Venere o palloni sonda: stiamo parlando di uno degli innumerevoli casi di incontri in volo tra aerei civili e militari e UFO o UAP che, almeno, da 70 anni coinvolgono i piloti di tutto il mondo. E molti, per paura del ridicolo, preferiscono tacere le proprie esperienze.
Il caso che vi illustriamo, che per fortuna non ha causato problemi al velivolo e all'equipaggio, risale al 1994 ed è presente nel "Rapporto Cometa" francese ed ha coinvolto il volo Air France 3532. Ecco cosa dice il rapporto:
Sopra ricostruzione dell'UFO visto da Duboc effettuata da History Channel
Jean-Charles Duboc (Pilota), comandante di bordo del volo Air France AF 3532, garantiva la rotta Nizza-Londra il 28 gennaio 1994 ed era assistito da Valérie Chauffour (Co-Pilota). Alle ore 13:14, stava effettuando il volo di crociera ad un'altitudine de 11.900 metri, nelle vicinanze di Coulommiers a Seine-et-Marne, con eccellenti condizioni meteorologiche. Il capo steward, che era presente nella cabina di pilotaggio, segnala un fenomeno che per lui pareva essere un pallone meteo. La sua osservazione fu confermata dal co-pilota.
Sopra ricostruzione dell'UFO visto da Duboc mentre si avvicinava, dal basso, all'aereo dell'Air France (History Channel)
Duboc, che lo vide a sua volta, pensò immediatamente che potesse essere un aereo con virata a 45° di inclinazione. Tuttavia, molto rapidamente, tutti e tre furono d'accordo nel constatare che quello che vedevano non rassomigliava a nessuna cosa di loro conoscenza. L'eccellente visibilità e la presenza di altocumuli permisero a Duboc di stimare che il fenomeno si trovava ad un'altitudine di 10.500 metri e ad una distanza di circa 50 chilometri. Tenuto conto del suo diametro apparente, dedussero che il velivolo era di grande taglia.
Sopra sequenza finale con la ricostruzione dell'UFO che si avvicina all'aereo e...si rende invisibile definitivamente
Furono sconvolti dai cambiamenti di forma del velivolo, che a loro apparì per primo sotto l'aspetto di una "campana" di colore bruno, dopo trasformarsi in una "lenticchia" di colore bruno-marrone, e poi sparire sulla sinistra dell'apparecchio in un modo quasi-istantaneo, come se fosse diventato, ad un tratto, invisibile.
Jean-Charles Duboc fece rapporto al Centro di Controllo della Navigazione Aerea di Reims, che non aveva informazioni di qualsiasi presenza di mobilità aerea nelle vicinanze. Tuttavia, in applicazione della procedura esistente, Reims informa il Centro delle Operazioni della Difesa Aerea (CODA) di Taverny dell'osservazione fatta dall'equipaggio e domanda a Duboc di applicare, al momento dell'atterraggio, la procedura "Airmiss".
Il CODA effettivamente registrò, nello stesso momento, una pista radar arrivata dal Centro di Controllo di Cinq-Mars-la-Pile corrispondente al luogo e l'ora del fenomeno osservato. Questa pista radar, che fu registrata per circa 50 secondi, incrociava la traiettoria del volo AF 3532 e non corrispondeva ad alcun piano di volo depositato. Va fatto notare che il fenomeno scomparve nello stesso istante, sia alla vista de l'equipaggio che dagli schermi radar.
Le indagini svolte dal CODA permisero di escludere l'ipotesi del pallone meteorologico e di conoscere la distanza precisa del passaggio delle due traiettorie e, di conseguenza, di portare a 250 metri di diametro la taglia approssimativa del velivolo.
Va detto che il Centro Regionale della Navigazione Aerea (CRNA) Nord, che analizza 3000 movimenti al giorno, ha appreso che tre casi, come quello del volo AF 3532, sono avvenuti negli ultimi sette anni.
Fin qui il caso solido dell'incontro tra un UFO e un aereo dell'Air France, volo AF 3532, del 28 gennaio 1994. Ad aggiunta di ciò che è descritto nel "Rapporto Cometa", l'UFO era avvolto da una sorta di foschia, simile all'effetto che si produce sull'asfalto quando c'è troppo caldo. Oggi il comandante Jean-Charles Duboc è in pensione.

Interferenza elettrica causa "blackout" al radar aeroporto Ottawa?

La perdita del radar dell'aeroporto di Ottawa, sei volte negli ultimi 15 mesi, non ha compromesso la sicurezza, hanno affermato esperti in aviazione.
Il sistema, chiamato SSR (Secondary Surveillance Radar), serve d'aiuto alla navigazione principale ed è utilizzato dai controllori di volo per controllare i movimenti degli aeromobili in arrivo e in partenza. Il radar per la navigazione degli aerei a quote di crociera è gestito dal Nav Canada's Montreal Area Control Centre (ACC).
Alle ore 01:00 p.m. (ora locale) del 14 marzo 2011 la torre del SSR si è bloccata per 11 minuti. Due aerei in partenza sono dovuti restare a terra, compreso un piccolo aereo privato all'aeroporto di Gatineau, per un massimo di 10 minuti. Il radar è stato ripristinato alle ore 01:20.
E' successo di nuovo dieci giorni dopo, il 24 marzo 2011, alle ore 05:53 a.m. (ora locale), quando non c'era traffico per la torre di controllo di Ottawa. Il blackout è terminato tre minuti dopo.
Le cause restano indeterminate, anche se i funzionari sospettano un qualche tipo di interferenza elettrica.
Ma i misteri non riguardano solo i radar. Ultimamente molti aerei stanno avendo dei problemi in volo. Il più misterioso riguarda un velivolo della United Airlines che ha effettuato un atterraggio d'emergenza all'aeroporto internazionale Louis Armstrong di New Orleans, il giorno 4 aprile 2011.
Il volo United 497 aveva 109 passeggeri a bordo. Improvvisamente il comandante dichiara alla torre di controllo di "avere fumo in cabina e di voler ritornare indietro verso l'aeroporto". Dopo qualche minuto il panico. Improvvisamente, un "blackout elettrico" colpisce tutte le strumentazioni di bordo.
Il pilota fa un atterraggio di fortuna grazie al PAR (Precision Approach Radar), ossia l'aereo è riuscito ad evitare il peggio grazie al volo manuale e alle direttive date dalla torre di controllo.
Le cause del "blackout elettrico" di tutte le strumentazioni di bordo rimangono sconosciute. La FAA (Federal Aviation Administration) ha aperto una inchiesta in merito.


sabato 20 agosto 2011

Cina: 'Ufo' su aeroporto Chongqing Scalo internazionale chiuso per un'ora e voli ritardati

- SHANGHAI, 18 AGO - Un 'Ufo' ha sorvolato ieri l'aeroporto di Chongqing, bloccando per un'ora il traffico aereo. Lo scrive lo Shanghai Daily. Intorno alle 12.30 un oggetto volante non identificato e' stato avvistato sulla pista dell'aeroporto internazionale Jiangbei di Congqing. In quel momento diversi aerei erano gia' pronti per decollare e sono stati fermati e altri voli ritardati o dirottati. La municipalita' di Chongqing non ha voluto confermare l'evento, confermato invece dalle autorita' aeroportuali.


http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2011/08/18/visualizza_new.html_754615116.html

venerdì 19 agosto 2011

Jets militari inseguono un UFO in Virginia?

Secondo alcune testimonianze - le cui generalità non sono state divulgate per la privacy - arrivate al MUFON (Mutual UFO Network), qualcosa di interessante sarebbe avvenuto nei cieli della Virginia, nelle vicinanze della Andrews Air Force Base.
L'avvistamento, secondo due rapporti arrivati alla più importante associazione ufologica statunitense, si sarebbe verificato il giorno 14 aprile 2011.
Uno dei testimoni ha dichiarato che alle ore 03:08 della notte del giorno citato ha sentito un forte boato, un rumore che proveniva - apparentemente - da velivoli in avvicinamento.
I presunti caccia militari, secondo il testimone, sembravano (basandosi sul rumore che udiva) volare a bassissima quota. Il testimone ha dichiarato, inoltre, che non aveva mai sentito o visto sorvolare nulla a quell'ora. Mai. Ma, guardando verso la zona di provenienza del forte rumore, non nota nessuna presenza di velivoli militari.
Ma, ecco la sorpresa. Il testimone, facendo una panoramica del cielo da ovest a sud, avvista quella che sembra "una grande stella", molto luminosa, che attraversa la volta celeste da ovest a sud nel quadrante sud-occidentale del cielo. Aveva la stessa tinta di colore bianco-bluastro di quella emessa da una stella. La linea di visione era quella di 30° di angolo da terra.
Il testimone non ha potuto valutare la distanza e, quindi, di non riuscire a valutare la forma precisa dell'oggetto. Ma, afferma la prima segnalazione, il misterioso oggetto volante ha attraversato il cielo in circa 10 secondi ed è scomparso dietro a degli alberi, posizionati a sud della sua abitazione.
L'oggetto volante non identificato aveva un insolito sistema di luci lampeggianti.
Le luci lampeggiavano 3 volte nel giro di circa 1 secondo, poi smettevano di lampeggiare all'unisono per un altro secondo, poi di nuovo lampeggiare 3 volte nel giro di 1 secondo per poi terminare di lampeggiare per un altro secondo, ecc. Tutto durò nell'arco di circa 10 secondi, prima che il misterioso oggetto attraversò il quadrante visibile al testimone, a sud-ovest del cielo.
Ma non fu l'unica testimonianza arrivata al MUFON. Anche un altro testimone avrebbe notato lo stesso fenomeno, persona che vive al confine tra Arlington e Falls Church.
Il secondo testimone racconta così al MUFON:
"Era una notte nuvolosa e c'erano dei bagliori luminosi, che illuminavano la copertura nuvolosa nelle vicinanze. Ho sentito, quindi, i caccia militari in modo chiaro, era un rumore abbastanza forte, ma non ho notato nulla probabilmente a causa della copertura nuvolosa. Non ho mai visto nella mia vita un oggetto che emetteva dei flash come quello oppure che si muoveva di posizione così in fretta (e nessuna delle posizioni era lineare). Credo che ci fosse un UFO sopra i cieli di Falls Church, quella notte, e caccia militari dispiegati per intercettarlo".
La Andrews Air Force Base, ora conosciuta come Joint Base Andrews Naval Air Facility, che si trova a circa 13 chilometri da Washington D.C.

giovedì 18 agosto 2011

Il Triangolo delle Bermuda e i misteri della AUTEC

Da secoli i marinai raccontano di strane luci nei cieli, di oggetti che si immergono ed escono dall'acqua, enigmatiche apparizioni, misteriose anomalie che fanno impazzire le bussole. Ma, anche  numerosi aviatori che si apprestano a passare da quelle zone verificano gli strani fenomeni.
La zona è denominata “Triangolo delle Bermuda”.
Sono ormai decenni che si scrivono libri, si organizzano conferenze e dibattiti, si realizzano trasmissioni televisive e documentari che dibattono su questo mistero, mescolando realtà a estese fantasie che avvolgono questo misterioso tratto di mare, di oltre 1.100.000 chilometri quadrati, che ingloba Bermuda, Puerto Rico e Florida.
Nell'arco dei secoli si sono susseguiti racconti di sparizioni che hanno coinvolto navi, velieri, sottomarini, aerei. Di molti enigmi si è giunti ad una spiegazione razionale, ma per alcuni il mistero permane.
In quel tratto di mare, a quanto pare, c'è stato anche un ragguardevole numero di apparizioni di UFO (Unidentified Flying Object) e USO (Unidentified Submerged Object). Questo fattore ha fatto ipotizzare che sotto le acque ci sia qualcosa di davvero anomalo, addirittura qualche base di origine extraterrestre.
Pochi sanno, però, che tra le isole di Andros, New Providence ed Exuma Sound (Bahamas) esiste una segretissima base, talmente misteriosa che alcuni l'hanno definita “Area 51 sottomarina” delle Bermuda.
Introduzione alla AUTEC
La base è chiamata AUTEC (Atlantic Undersea Test and Evaluation Center). Originariamente sotto il comando del “Bureau of Ships” (oggi denominato Naval Ship System Command), la struttura ha il compito (ufficialmente) di aiutare a stabilire e mantenere la supremazia navale degli Stati Uniti attraverso il controllo, la valutazione e ricerca subacquea.
A metà anni 50 (del secolo scorso) i militari pensarono di creare una base per effettuare simulazioni di guerra elettronica e per intercettare i “sottomarini nemici”, con la collaborazione – a partire dal 1963 – anche dei britannici. Ufficialmente, la AUTEC divenne operativa nel 1967.
Una struttura altamente operativa a tutt'oggi e difficilmente accessibile. Solo se si è in possesso di permessi speciali è visitabile. Altrimenti, raccontano i testimoni che abitano nelle vicinanze, è meglio allontanarsi. Esiste infatti il rischio concreto di trovarsi in pochi minuti davanti ad agenti in borghese ed elicotteri a bassa quota. Ma anche per mare è molto difficile avvicinarsi.
La base AUTEC copre ben 2.688 chilometri quadrati di estensione, con laboratorio principale sull'isola di Andros, con acque profonde che in alcuni punti arrivano a 2000 metri.
In questo enorme tratto di mare avvengono numerose ed enigmatiche apparizione di oggetti “non identificati”.
Illustriamone qualcuno
Strane apparizioni nei mari
Un uomo d'affari viennese riferì al Dottor Michael Preisinger – giornalista  - di aver visto qualcosa di strano nei pressi dell'isola di Andros. Mentre circumnavigava le coste con il suo yatch, vide ad una distanza di circa tre chilometri (era una giornata molto limpida), in acque profonde più di due chilometri, un oggetto immobile che scambiò per una balena. Avvicinandosi a meno di 800 metri dall'oggetto – che aveva iniziato ad emettere uno strano bagliore – scoprì che si trattava invece di qualche genere di apparecchio tecnologico, dal design ultramoderno. Improvvisamente, l'apparecchio partì dirigendosi verso sud, ad una “velocità folle”. Scivolò sulla superficie dell'acqua per poi scomparire istantaneamente tra le onde, senza più riapparire.
Il Dottor Michael Preisinger scrisse un libro, che uscì nel 1999 per i tipi della Piemme, dal titolo “Il Triangolo delle Bermude” (titolo originario in tedesco Das Bermuda – Ratsel Gelost).
In questo bestseller vengono illustrati altri enigmatici avvistamenti in quella zona.
Un resoconto della US Navy cita, nel 1963, l'avvistamento di un misterioso oggetto che si muove sott'acqua nella zona delle Bahama a una velocità di circa 270 chilometri l'ora. L'USO viene dapprima inseguito da un cacciatorpediniere, che riesce a stento a perderlo dal campo visivo del monitor di vigilanza. Dopo non molto, un sommergibile viene in aiuto del cacciatorpediniere; entrambi impegnati in una esercitazione, considerano quell'oggetto parte dell'addestramento; tornati alla base, scopriranno che non era affatto così. Anche altre tredici imbarcazioni hanno occasione di avvistare lo strano oggetto, perdendolo presto di vista a causa dell'incredibile velocità con cui si sposta, per poi vederlo riapparire altrove. Gli avvistamenti, regolarmente riportati sui rispettivi giornali di bordo, si protraggono per quattro giorni, durante i quali l'oggetto si fa vedere ripeturamente, lasciandosi localizzare anche ad una profondità di 6.000 metri. Il quinto giorno, nonostante accurate ricerche, non se ne trova più traccia, e a tutt'oggi l'oggetto è rimasto non identificato.
Nell'agosto e nell'ottobre del 1969, lungo il tragitto da Miami verso Great Isaac Light, il capitano Delmonico ha modo di osservare due volte un fenomeno inspiegabile a nord dell'isola di Bimini, nota per le sue enigmatiche “mura sommerse”. Il tutto si verificò, in entrambi i casi, verso le ore 16.00 e grosso modo nello stesso punto. Nelle acque limpide dell'oceano Dalmonico scorge uno strano oggetto di forma simile a quella di un sigaro, lungo circa 60 metri, liscio, di colore grigio bianco e, all'apparenza, privo di strumenti di comando e di oblò o finestre; si muove ad una velocità da lui valutata in “almeno” 90-100 chilometri l'ora. L'oggetto punta contro di lui, come a volere emergere; poi cambia rotta, probabilmente perchà nota la presenza dell'imbarcazione, e passa oltre, sott'acqua, senza produrre gorghi né scie.
Nel 1982, durante una traversata da Chub Cay (nelle isole Berry) a Nassau con una barca a vela lunga 9 metri, Wesley Miller, di Boston, e i suoi due compagni velisti hanno modo di osservare, sopra la Tongue of the Ocean (la zona dove è presente la AUTEC), un oggetto di un colore argenteo brillante che sembra sbucare dal nulla, a nord. Lungo 50 metri, di forma simile a quella di un sigaro e come rilucente “di luce propria”, l'enigmatico oggetto si avvicina lentamente al panfilo, fino a giungere molto vicino, sospeso a pochi metri sopra il pelo dell'acqua. Poi, improvvisamente, accelera “con una velocità folle” e infine sparisce, pochi chilometri più in là, dentro una nuvola proprio sopra il mare.
Anche la serie televisiva “UFO Hunters”, mandata in onda pochi anni fa sul canale satellitare a pagamento “History Channel”, ha realizzato una puntata ad “hoc” su questo mistero. E, anche qui, le testimonianze di strani oggetti nei pressi della AUTEC si sprecano, tanto da far pensare – in alcuni casi – a sperimentazioni di velivoli segreti, sia nel cielo che nelle acque.
E, molte testimonianze provengono da ex dipendenti della base AUTEC.
Ex dipendenti AUTEC parlano
Kurt Rowled nel 1980 faceva la guardia costiera presso la base. Una sera, salpati dal molo, Rowled era di vedetta dal timone. All'improvviso, un ufficiale di guardia, comunicò che il radar segnalava qualcosa a circa 3 miglia da loro. Era impossibile una cosa del genere, visto che la nave si trovava in acque poco profonde di circa 2.000 metri. Ma era un qualcosa di enorme, un qualcosa grande circa 5 chilometri!!! In quel momento la bussola di bordo incominciò ad impazzire. Era del tutto fuori controllo. Ad occhio nudo l'equipaggio non vide l'oggetto, ma l'episodio fu registrato sul diario di bordo come “incidente verificatosi in servizio”. Un qualcosa di anomalo, immenso, grande quanto un isola, che scomparve nel nulla. Rowled, assieme ai componenti di bordo della nave, escluse un mezzo militare nelle vicinanze. Non esisterebbero mezzi terrestri così immensi. L'oggetto rimase sul radar per circa 3 minuti. Ad un certo punto incominciò, letteralmente, a dissolversi sullo schermo. Una volta scomparso completamente, la bussola tornò a funzionare perfettamente. L'avvistamento avvenne a metà strada tra la base AUTEC e la costa settentrionale dell'isola.
Un avvistamento USO genuino? Può darsi, anche se non si possono escludere cause più convenzionali come avaria del radar, presenza di sommergibili militari segreti in fase di sperimentazione oppure da un esperimento con un falso contatto radar.
Resta il fatto, comunque, che UFO giganteschi avvistati dai testimoni, in ogni parte del mondo, non sono una rarità. E, al momento si escludono...sommergibili militari segreti di immense dimensioni.
Un altro ex dipendente della base AUTEC ha raccontato la sua storia recentemente: stiamo parlando di David Malcom, che fu protagonista di una strana e inquietante esperienza. L'avvenimento avvenne nell'inverno 1972 e David Malcom, in quel periodo, aveva la qualifica di tecnico degli armamenti e il compito lavorativo era quello di andare a recuperare i siluri e i missili lanciati e riportarli indietro alla base. Nel corso di un collaudo, Malcom vide un oggetto sommerso emergere dalle profondità marine, nel raggio di tutto il campo visivo. Lo vide apparire sotto il pelo dell'acqua e scomparire nell'arco di pochi secondi. Sembravano dei “cilindri”, come una “massa di tubi”. L'oggetto era, anche in questo caso, enorme. Il misterioso oggetto non uscì mai dall'acqua, non causò turbolenze o onde nelle vicinanze, era veloce. Secondo Malcom, esperto anche in sommergibili convenzionali, a quell'epoca non esistevano mezzi subacquei come quello che vide. Resta il fatto che non si escludono collaudi “top secret” di mezzi militari non convenzionali.
Il codice MOA
La base della AUTEC è provvista, anche, del codice MOA (Military Operation Area). Nessuna nave e velivolo non autorizzato può sorvolare la base e le vicinanze marine della stessa. Vige quindi la “No Fly Zone”, presente in quelle zone sensibili e strategiche dove si effettuano – anche – esperimenti militari e collaudi da effettuare in tutta segretezza.
L'aggiunta di questo fattore ha fatto nascere il sospetto che sia una base dove – tra le altre cose -  vengono testati dei mezzi aerei con linee avveneristiche, che visti in determinate condizioni possono essere dei veri UFO. E che dire, invece, degli “Unidentified Submarine Objects”? E' davvero fattibile creare un “sottomarino volante”?
Il DARPA e il "sottoplano"
Secondo la DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) la risposta è SI.
Circa 3 anni fa, l'agenzia in oggetto propose la creazione di un mezzo simile, una specie di “sottoplano” in grado di uscire dall'acqua e volare nel cielo (e viceversa).
Oggi, a quanto pare il progetto diventa più interessante, ma ci sarebbe degli intoppi tecnici.
Si prevede che questo mezzo aereo possa volare a pelo d’acqua per non essere rilevato dai radar nemici per poi immergersi sott'acqua come un sottomarino per andare a colpire il suo obiettivo. Al momento il progetto non sembra facilmente attuabile, dovendo risolvere vari problemi tecnologici. L’aereo ha bisogno di essere il più leggero possibile, così che possa utilizzare un minimo di potere per decollare, mentre il sottomarino ha bisogno di essere denso e forte per resistere alla pressione dell’acqua. Un metodo per aggirare questo problema è di progettare un sommergibile che è più leggero dell’acqua, ma – come un aereo a testa in giù - che utilizza portanza generata dalle sue ali per farlo sollevare dalla superficie dell’acqua. Dopo l’affioramento, l’angolo di attacco delle ali potrebbe cambiare per permettergli di spiccare il volo. Il progettista di sommergibili Graham Hawkes crede che le moderne fibre leggere di carbonio potrebbero essere adatte a costruire questo veicolo abbastanza forte e abbastanza leggero da volare sopra e sotto l’acqua. Ma purtroppo ci sono una varietà di altri problemi di progettazione da superare. Per esempio, impiegare comuni batterie in grado di dare all’imbarcazione una portata di 44 km come specificato dal DARPA – peserebbe più del resto del veicolo, ma impiegare carburante ordinario permetterebbe all’aereo di fare rifornimento in aria a pochi metri dal suolo. Inoltre, i motori a reazione – che si muovono a diverse centinaia di gradi Celsius – molto probabilmente esploderebbero al brusco cambiamento di temperatura se fossero immersi in acqua rapidamente dopo l’uso in aria, ma anche i motori a pistoni non sopravvivrebbero alle stesse condizioni. Quindi, al momento sono molti gli impedimenti che ostacolano la realizzazione del primo sommergibile volante.
Anche, se attualmente, non sembra attuabile un mezzo del genere, non vuol dire che non lo sia in futuro.
Questo vorrebbe, comunque, dire solo una cosa: alcuni UFO e USO, avvistati nei decenni passati in quel tratto di mare, nei pressi della base AUTEC, non avrebbero a che fare con mezzi sperimentali militari. Cosa erano allora? Non lo sappiamo, resta ancora un mistero, come lo è la AUTEC, la cosidetta “Area 51” delle Bermuda.
 

mercoledì 17 agosto 2011

UFO filmato da un passeggero di un volo di linea?

Questo video è stato girato da un passeggero che si trovava a bordo di un Boeing 777/200 KLM in volo dal Giappone diretto a Londra. Al momento dell'avvistamento , l'aereo si trovava sopra lo spazio aereo dell'ex Unione Sovietica ed erano le circa le 3pm , l'aereo volava a circa 500mph ( circa 805 Km/h ).
Il testimone stava testando la sua videocamera Canon 60D , e si è accorto  "dell'intruso" solo alcune settimane dopo guardando i vari video per altri scopi. " Li per li ho pensato fosse un riflesso " racconta il testimone , ma poi qualcosa me lo ha fatto escludere , per prima cosa , il fatto che l'oggetto entra perfettamente nell'area del finestrino , secondo aspetto è il fatto che l'oggetto pare accelerare. Impossibile che si tratti di detriti , uccelli o altro , in quanto l'oggetto viaggia nella stessa direzione dell'aereo e a maggiore velocità di qualunque cosa io abbia mai visto! ( impossibile quindi si sia trattato di detriti vari...) . Il testimone che fa il giornalista di mestiere , è anche appassionato di aviazione.
Un oggetto identico fu filmato a bordo di un altro aereo nel 2008

domenica 7 agosto 2011

Sonda Voyager 2 emette segnali sconosciuti. Colpa degli extraterrestri?

Sembra che la Sonda Vojager2, lanciata nel lontano 1977 e oramai giunta lungo i confini del Sistema Solare, abbia restituito dei dati corrotti  agli ingegneri che ancora la seguono passo dopo passo nel suo tragitto verso l'infinito. La notizia ha fatto il giro del Globo ed ha creato molta attenzione da parte di una frangia dell'Ufologia sensazionalistica, vedendo nei segnali inviati, un possibile messaggio voluto da parte di una Civiltà Extraterrestre, che ha utilizzato un nostro mezzo come fosse un ponte di comunicazione. Ricordiamo che la Sonda in questione porta con se un disco registrato d'oro, il famoso Vojager Golden Record, che contiene molti suoni del pianeta Terra assieme ad immagini selezionati da un comitato presieduto da Carl Sagan. Il V.G.R.  rappresenta l'opportunità di far conoscere la nostra cultura , la nostra Civiltà a chi avrebbe avuto la fortuna di incrociare la rotta della Sonda (anche la Vojager 1, partita due settimane prima della 2, ha con se un V.G.R.).
La Vojager 2 dista 13,8 miliardi di km dalla terra, una distanza quindi che non permette una fluidità nei comandi impartiti per compensare e risolvere tale problema, visto che dalla Terra il messaggio inviato viene ricevuto dalla Sonda dopo 13 ore  e dovremmo aspettare altre 13 ore per ricevere a sua volta il messaggio di ritorno...un periodo di tempo  che pone comunque dei problemi di gestione non indifferenti. Ad oggi la Nasa non ha ancora aggiunto ulteriori notizie in merito, vi aggiornerò qualora dovessero emeregere ulteriori e interessanti dettagli.