 |
Neil Armstrong |
WASHINGTON - All'età di 82 anni è
morto Neil Armstrong, il primo uomo che, il 20 luglio del 1969, mise
piede sulla Luna dopo aver condotto la missione di allunaggio
dell'Apollo11. A dare la notizia è stata la rete americana Nbc.
Armstrong aveva subito un intervento chirurgico di quadrulo bypass
coronarico lo scorso 7 agosto, due giorni appena dopo aver compiuto 82
anni. Il 6 un esame medico aveva rivelato la parziale occlusione nelle
arterie che portano il sangue il cuore. Nella storia le sue parole: "Un
piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l'umanità". Per il
presidente degli Stati Uniti Barack Obama "se ne va uno dei più grandi
eroi americani di tutti i tempi". Uno dei suoi due "compagni di
viaggio", Buzz Aldrin, ha affidato a Twitter il suo ricordo: "Eravamo
buoni amici", ha scritto, "saremo legati per sempre".
Neil
Armstrong nacque il 5 agosto 1930 in Ohio figlio di Stephen Koenig
Armstrong e Viola Louise Engel, famiglia di origine tedesca. Il suo
primo volo fu all'età di sei anni, su un piccolo velivolo in una fiera
paesana, dimostrando però così la sua grande passione per l'aria.
Combattè come pilota di jet per la marina militare americana nella
guerra di Corea. terminando quel conflitto con ben 72 missioni al suo
attivo.
Ha frequentato la Purdue University, dove si laureò in
ingegneria aeronautica nel 1955. Diventò pilota civile e per la NASA
testò l'X-15, in grado di raggiungere i 6.401 km/h.
Fu
selezionato come astronauta nel 1962. Per il Programma Gemini comandò la
missione Gemini 8, che fu la prima che vide l'aggancio di due oggetti
orbitanti, nel 1966, ma subito dopo l'aggancio la missione fu interrotta
a causa di un malfunzionamento dei propulsori di manovra. Solo la
freddezza di Armstrong - un guasto a un propulsore iniziò a farla
roteare a grande rapidità - evitò la tragedia. Il comandante usò un
sistema di riserva e la riportò sotto controllo, atterrando nel
Pacifico.
Nel 1968 fu comandante dell'equipaggio di riserva nella missione Apollo 8, che prevedeva anche orbite lunari.
Il
6 maggio 1968 sfuggì miracolosamente alla morte in un incidente durante
una esercitazione con il simulatore volante LLRV (Lunar Landing
Research Vehicle). Nel luglio 1969, Armstrong comandò la missione di
allunaggio Apollo 11. Durante la fase di avvicinamento, Armstrong prese i
controlli manuali del modulo lunare Eagle e lo pilotò fuori da una zona
particolarmente rocciosa. Le sue prime parole furono, "Houston, qui
Base della Tranquillità. L'Aquila è atterrata". Quasi sette ore più
tardi, il 21 luglio, uscì dal Lem e divenne il primo essere umano a
camminare sulla Luna.
Dopo il trionfale allunaggio e il ritorno a
terra, che coronarono il programma spaziale Usa lanciato da John F.
Kennedy, Armstrong sparì di fatto dalla vita pubblica. Lasciò la Nasa e
andò ad insegnare ingegneria all'Università di Cincinnati; più tardi
avrebbe fatto parte di consigli di amministrazione di varie aziende
aerospaziali. Il 13 agosto 1969 il Presidente degli Stati Uniti Richard
Nixon gli assegnò la Medaglia presidenziale della libertà, la più alta
onorificenza civile americana.
Armstrong ricomparve in pubblico
per il 30.mo anniversario dell'impresa dell'Apollo 11, quindi per il
quarantennale, in occasione del quale lui, Aldrin e Collins furono
ricevuti dal presidente Barack Obama.
Lo scorso novembre era stato
insignito, insieme ai compagni, della Medaglia d'oro del Congresso, la
più alta onorificenza civile statunitense.
E' stato membro delle
commissioni che indagarono sull'incidente dell'Apollo 13 nel 1970 e
dello Space Shuttle Challenger nel 1986.
Della conquista della
Luna disse: "La cosa più importante della missione Apollo fu dimostrare
che l'umanità non è incatenata per sempre a un solo pianeta, e che le
nostre visioni possono superare quel confine, e che le nostre
opportunità solo illimitate".
(25 agosto 2012)
http://www.repubblica.it/persone/2012/08/25/news/e_morto_neil_armstrong_il_primo_uomo_sulla_luna-41481374/