A mezzogiorno del 10 luglio
1954, il radar della base aerea
di Griffiss, nella regione a
nord dello Stato di New York,
captava un eco di ritorno
riflessa da un apparecchio che
si avvicinava alla base o ai
suoi dintorni. Eco riflesso che
non ci sarebbe dovuto essere: il
controllo subito eseguito
confermò che non c’era ombra di
aerei in volo sulla zona. Mentre
il controllo da terra faceva
decollare un aereo intercettore
per lanciarlo contro l’oggetto
volante, il radarista
dell’apparecchi, un F-94
Starfire, teneva d’occhio l’eco
di ritorno visibile sul proprio
schermo dal suo posto dietro il
pilota. A due minuti dal
decollo, il pilota era già stato
in grado di scorgere l’oggetto
volante con i propri occhi: si
trattava di uno sfavillante
oggetto dalla forma di un disco
che volava alla quota di un
migliaio di metri. Cabrata a
tutto gas, ed il pilota si
avventò come una saetta verso
l’oggetto sconosciuto. Non
accadde altro, fino a che il
radarista non accese la radio
per chiamare lo sconosciuto e
intimargli di farsi riconoscere.
La distanza scemava rapidamente.
L’oggetto si distingueva
perfettamente. Era immobile.
All’improvviso, senza la minima
apparente ragione, il motore a
reazione del caccia si spense. E
nello stesso istante la cabina
di pilotaggio diventò un forno
surriscaldato. Il pilota accertò
subito che non c’era un
principio di incendio a bordo:
avrebbe poi raccontato ai
colleghi che sarebbe stato come
sentirsi alitare in faccia la
fiamma di un saldatore autogeno.
Pensò di allertare la base, ma
si accorse di non averne più il
tempo; ne aveva appena per
urlare al radarista di buttarsi
col paracadute. Un istante dopo,
l’aereo in difficoltà
sobbalzava, alleggerito dal peso
del radarista che si era
lanciato. Ormai quasi accecato e
soffocato, il pilota si lanciò a
sua volta e precipitando nel
vuoto vide l’UFO ancora per una
brevissima frazione di secondo:
era enorme, circolare … Poi, il
volo fino a terra. I due
aviatori toccarono terra senza
un graffio nei pressi di
Walesville, nello Stato di New
York. L’aereo che avevano dovuto
abbandonare precipitò a vite:
schiacciò un automobile e
danneggiò due appartamenti. Il
bilancio di quell’incidente fu
gravissimo, quattro morti: due
adulti, un bambino ed una
giovane. Prima che i militari li
potessero costringere al
silenzio, i due aviatori si
confidarono con quelli che erano
corsi in loro aiuto.
Solo nel 1980 gli ufologi
Lawrence Fawcet e Barry
Greenwood riuscirono, grazie
alla legge sulla libertà
d’informazione, ad ottenere il
documento declassificato
dell’Air Force.
P.s.: la scatola nera è sparita,
le registrazione dei dialoghi
con la torre di controllo pure.
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