mercoledì 7 dicembre 2011

Near Collision nel cielo di Aviano

Diversi anni fa arrivavò via posta alla sezione milanese del CUN un pacchetto anonimo. Conteneva una videocassetta in una custodia blu di plastica. Sopra vi era un'etichetta con scritto, a pennarello, "Ali su Aviano 1996". Venne visionata la pellicola, che durava circa 90 minuti e, alla fine del nastro, quello che si vide fu stupefacente.
Il motivo è presto detto, si stava assistendo alla scena di un UFO che incrociava pericolosamente un aereo militare.
Ma andiamo con ordine. Il video mostrava la base militare NATO di Aviano, nel Friuli. È il 7 luglio 1996 e si vedono le fasi di una parata aerea. Il filmato si apriva con una presentazione del colonnello Jerry Rolwes, che spiegava che la manifestazione è un "Open day", un momento in cui le basi militari vengono aperte al pubblico e si organizzano parate e dimostrazioni.
Vedere Rolwes  incuriosi molto. Questo militare aveva coraggiosamente dichiarato nel 1996, su una rivista ufologica americana, che il primo luglio del 1977 un UFO aveva sorvolato la base di Aviano, facendo scattare simultaneamente tutti gli allarmi. Lo stesso Rolwes, aveva altresì dichiarato alla stampa, questa volta italiana, che "ad Aviano si custodivano delle cose meravigliose".
La sequenza era inquietante. Le nostre Frecce Tricolori puntavano verso il cielo, disegnando una figura acrobatica detta "la bomba", In pratica gli aerei prima salgono tutti in formazione, poi si separano ognuno in una direzione, simulando un'esplosione.


In quel momento l'aereo capo pattuglia, detto in gergo "il solitario", si abbassa di quota e "taglia" la figura. Ed è in quel momento che, dall'alto, appare l'UFO.
A prima vista era solo un puntino nero. Ma poi, osservando meglio il filmato e ingrandito fotogramma per fotogramma, si scoprì che l'oggetto era un disco scuro che compì una manovra a V e si diresse pericolosamente verso l'aereo, per poi sparirvi dietro la coda.
Migliaia di curiosi affollavano Aviano, scattarono foto e filmarono gli aerei, ma non risultò che nessuno si accorse dell'evento.
E questo è spiegabile. L'UFO era ad una quota molto alta e solo il pilota del "solitario" può averlo visto. Il CUN stesso ebbe la certezza di avere a che fare con un vero disco volante solo dopo aver fatto ingrandire il filmato da un tecnico RAI, in uno studio televisivo altamente sofisticato. Solo in quel momento fu stato chiaro che si stava osservando un ordigno artificiale e non convenzionale. Altrimenti, nel filmato appare soltanto un puntino svolazzante.


Scatta il cover-up

Ma la storia non finì là. Già, perché ad Aviano, durante queste manifestazioni, c'è ogni anno una troupe dell'Aeronautica Militare Italiana. Suo compito è filmare tutta la parata e realizzarne una videocassetta "Ali su Aviano", da mettere in vendita.
Anche in quest'occasione la manifestazione aerea venne ripresa. I cameraman depositarono il filmato ed ecco che, poche ore dopo, dal Ministero della Difesa, arrivò l'ordine di sequestrare la cassetta. Evidentemente il pilota del "solitario" aveva avvisato le alte sfere, ed ecco scattare l'immediato cover up.
Il filmato venne così sequestrato; sembra addirittura che l'edizione 1996 del video non sia stata neppure messa in commercio.
L'episodio di "near collision", di "quasi collisione aerea" (in gergo aeronautico) sarebbe passato sotto silenzio, se il diavolo non vi avesse messo la coda. Perché, come spesso succede in questi casi, in quelle ore frenetiche che precedettero l'arrivo degli agenti della Difesa incaricati di sequestrare il video: qualcuno riuscì a farsene segretamente una copia pirata. Probabilmente fu questa la persona, di cui non si conoscono le generalità, che inviò la cassetta al CUN.


Le prime analisi
 

Si aspettò quasi un anno prima di divulgare questo caso. Si voleva essere sicuri di avere a che fare con materiale autentico e non con una "bufala" o con una manovra di depistaggio e discredito ai danni degli ufologi. Troppo spesso episodi di questo tipo si sono verificati in America, minando la credibilità dei ricercatori privati.
Ci si decise a parlarne solo quando si scoprì che un'altra copia del filmato era in mano ad un alto graduato di Aviano in pensione.
Quest'uomo, di cui ovviamente si tacciono le generalità, visionò su indicazione del CUN il "frame" esatto del documentario - che egli ebbe all'epoca grazie ai suoi agganci all'interno della base - e confermò che l'oggetto volante non era nulla di conosciuto, né un aereo né un uccello.
"È un vero UFO", disse il militare, confidando di essere stato testimone della comparsa di una luce notturna sulla città di Aviano nel 1978. L'autenticità del filmato fu confermata anche da un tecnico contattato dalla sezione CUN di Lodi.
"Utilizzando strumenti molto sofisticati - confermò l'ufologo lodigiano Giuseppe Monticelli - abbiamo potuto ripulire l'immagine da disturbi ed ingrandire ogni dettaglio. Per essere sicuri che l'ingrandimento digitale delle immagini non deformasse le stesse, abbiamo ingrandito anche gli aerei che disegnano la figura acrobatica. Tutti gli oggetti in volo mantengono la loro forma reale ed originaria. E questo vale anche per l'UFO che si rivela essere un ovoide scuro che viaggia ad incredibile velocità e che in meno di un secondo effettua una curva ad angolo acuto e sfreccia nella direzione opposta all'aereo solitario".




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