BOLZANO. Un disco volante che solca i cieli di Bolzano a 3.500 chilometri orari, disegnando traiettorie a 90 gradi. «Mai visto nulla del genere», raccontò il protagonista dell’avvistamento, l’architetto (e pilota d’aereo) Maurizio Ambrosini.
Un episodio eccezionale, che suscitatò un enorme interesse nel Centro ufologico nazionale
La testimonianza di Ambrosini è considerata particolarmente attendibile proprio perché la sua esperienza di pilota gli ha consentito di notare e descrivere con raziocinio dettagli tecnici che sfuggirebbero alla maggior parte delle persone.
Il fatto è avvenne il 3 luglio del 2009, testimoni furono anche la moglie ed i vicini di casa di Ambrosini. «Un Ufo? Sì, se lo intendiamo nel senso letterale del termine – disse Ambrosini – ovvero un “oggetto volante non identificato”. Io un apparecchio che viaggia a quella velocità e che disegna traiettorie ortogonali non l’ho mai visto e non sono a conoscenza dell’esistenza di nulla del genere».
Ma cos’aveva visto? «Io abito vicino all’aeroporto. Quella sera, era già l’imbrunire, sono stati i miei vicini a chiamarmi. “Maurizio, Maurizio, vieni fuori!” mi hanno gridato. Ho visto un disco, dal diametro di circa venti metri, arrivare a gran velocità verso l’aeroporto: ho subito preso il binocolo per osservare il fenomeno. Si è posizionato sulla perpendicolare della pista di San Giacomo. Era a 800 metri di quota e si è portato a 1.500. Al centro si è acceso un faro rosso contornato di giallo, poi ho notato altri fari rossi, sempre contornati di giallo. Il disco disegnava con piccoli spostamenti traiettorie a forma di 7, con angoli ortogonali, impossibili per un aereo o un elicottero».
Poi? «A quel punto – prosegue l’architetto – ha cominciato a salire, direi ad una velocità di 10.000 piedi all’ora. Una stima per difetto». Per la cronaca, significa circa 3.500 chilometri orari: «Nessun velivolo, neppure i più moderni caccia militari, sono in grado di muoversi a quella velocità». «Con un colpo “secco” è scomparso dalla mia vista. Il tutto sarà durato almeno dieci minuti e la cosa straordinaria – prosegue Ambrosini – è che non c’era il minimo rumore».
Alla domanda di quale idea si fosse fatto di ciò che aveva visto , lui rispose: «Non saprei. Non ho pensato agli “omini verdi con le antenne”, tanto per capirsi. Posso solo dire che quello era un oggetto volante che non si muoveva secondo i parametri conosciuti. L’unico rammarico che ho, è di non essere riuscito a fotografarlo».
Ambrosini (che la sera stessa ha avvisato i carabinieri) ha segnalò il fatto al Centro ufologico, che prese sul serio l’avvistamento. Per altro fu uno dei tanti avvenuti quell'estate in regione: tredici quelli registrati ufficialmente in Trentino Alto Adige.
Nessun commento:
Posta un commento